Del Teatro Politeama di Foggia esiste una sola fotografia: quella della grandiosa manifestazione popolare svoltasi il 1° maggio 1902 che ritrae una folla di lavoratori iscritti alla Lega dei Contadini al termine di una conferenza tenuta per celebrare la Festa del Lavoro. La rivista Il Socialismo, diretta da Enrico Ferri, la elesse a simbolo del «risveglio dell’Italia meridionale»: «È una folla umana straripante – uomini, donne, bambini. Non sono ancora tutti socialisti coscienti; è ancora una folla e non è ancora un partito.»
Quando pubblicammo l’immagine, furono in molti a chiedersi dove sorgesse il Politeama. Vennero formulate diverse ipotesi, anche alla luce del rinvenimento di un verbale del Consiglio Provinciale da cui traspariva che era collocato nei pressi dell’allora circonvallazione di Foggia.
L’enigma è finalmente risolto, grazie a un colpo di fortuna. La soluzione del rebus è venuta fuori mentre stavo scrivendo, per la bella rivista di Maurizio De Tullio, Diomede, un articolo sull’eccidio di Foggia del 18 aprile 1905 e stavo consultando l’archivio storico del Corriere della Sera.
Ho così appreso che il Politeama fu in parte teatro dei durissimi scontri che in quel mattino di primavera del 1905 opposero ferrovieri e braccianti alla forza pubblica, concludendosi con un bagno di sangue. Gli incidenti si svolsero tra la Stazione ferroviaria e la Villa Comunale, e proprio sul viale della Ferrovia era ubicato il teatro, come scrive inequivocabilmente il quotidiano milanese, nel suo puntuale resoconto sui fatti foggiani: «Mentre avveniva il conflitto, un rivoltoso, nascostosi dietro il Politeama, sito in viale della ferrovia, puntava col revolver un carabiniere. Questi se ne accorse e allora l’aggressore si diede alla fuga.»
Purtroppo non esistono mappe della città ai primi anni del secolo scorso, per cui risulta complicato stabilire l’esatta posizione del teatro, che non era peraltro in muratura. Un utile indizio giunge dalla delibera del Consiglio Provinciale di cui si è detto prima, con cui l’assise di Palazzo Dogana, il 23 novembre 1894, ratificava una delibera adottata dalla giunta il 27 ottobre, che concedeva il «permesso al Sig. Nicola Fares di prolungare com lastroni il passaggio sul fosso di scolo della strada di circonvallazione di Foggia, dirimpetto al Politeama nazionale ora costrutto».
La pianta Mongelli, risalente al 1839, ben prima della costruzione della Ferrovia, mostra il tracciato della strada di circonvallazione (segnato in rosso nella mappa), confermando che esso intersecava, più o meno, quello che in seguito sarebbe diventato il «viale della Ferrovia», segnato in giallo.
(g.i.)
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