Il numero doppio che Ospitalità Italiana, “rassegna di propaganda” edita dall’omonimo ente e diretta da Lina Poretto De Stefano, dedicò alla provincia di Foggia, nell’autunno del 1933, può essere ritenuto la prima guida turistica della Capitanata.
Ne pubblicheremo ampi stralci, a partire da oggi, nella nostra rubrica Memorie Meridiane, regalando, come sempre, ad amici e lettori gadget digitali che riguardano il nostro passato e la nostra identità. Cominciamo dalla splendida ed originale immagine della Chiesa delle Croci, pubblicata sulla copertina del fascicolo di Ospitalità Italiana dedicato al nostro territorio.
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Ma torniamo a Ospitalità Italiana, per sottolinearne l’importanza, dal punto di vista storico, e letterario.
Negli anni Trenta del secolo scorso, la pubblicistica turistica sulla e della provincia di Foggia era ancora a livello embrionale. C’erano state pubblicazioni importanti, come i due volumi della collana Italia artistica (Il Gargano di Antonio Beltramelli, uscito nel 1907, e Foggia e la Capitanata di Romolo Caggese, pubblicato tre anni più tardi), una guida della Capitanata di Michele Vocino, pubblicata nel 1925 da Alinari, e, prima ancora, i fascicoli del supplemento del Secolo, Le Cento Città d’Italia, dedicati a Foggia, Lucera e alla Capitanata.
Mancava, però, una pubblicazione che mettesse in vetrina la Capitanata dal punto di vista eminentemente turistico. Prima di allora, della terra dauna avevano scritto per lo più viaggiatori o autori non locali, mentre il fascicolo di cui ci stiamo occupando ospita articoli di studiosi, docenti, giornalisti e storici del territorio.
A promuovere e coordinare l’iniziativa fu Esther Loiodice, docente, scrittrice, etnologa. “Se per il turismo non si deve intendere solo il leggero vagabondare per soddisfare ed allertare l’occhio e lo spirito – e il corpo anche – con la semplice visione di un panorama più o meno seducente ed affascinante dei monti o dei mari, delle pianure o delle convalli, dei fiumi e delle cascate o dei monumenti, ma il girare, con cognizione per conoscere, apprezzare, propagandare ed amare ogni angolo della propria nazione, specialmente, per meglio sentire la Patria ed amarla, la Capitanata mi pare ben degna di presentazione”, scrive Loiodice nella presentazione.
La guida paga dazio alle necessità propagandistiche del regime fascista, ma va detto che tra gli autori figurano fior di intellettuali che erano tutt’altro che fascisti, come Oronzo Marangelli che firma l’articolo su San Severo o Giambattista Gifuni, verosimile autore dell’articolo su Lucera, firmato con le sole iniziali (proprio da loro inizieremo le nostre pubblicazioni a puntate…).
Pur con i limiti imposti dalla sintassi della propaganda, il tentativo di raccontare la Capitanata dal di dentro, svelandone potenzialità, peculiarità e aspetti meno noti ai possibili visitatori, può dirsi ben riuscito.
G.I.
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Esaustivo e bellissimo articolo.
Sempre grazie.
Trovo qsa nuova iniziativa una bella favola👏