Della magia del Piano delle Fosse che incantò Giuseppe Ungaretti, spingendo il poeta a chiedere che fosse proclamato monumento nazionale, non rimane più niente, a Foggia.
Una sola fossa granaria, nel Piano della Croce, davanti alla Basilica di San Giovanni Battista. Già in passato, Lettere Meridiane ha denunciato il degrado in cui versa l’ultima testimonianza di un luogo, di una economia, che hanno scritto pagine importanti nella storia della città di Foggia.
Quella fossa dovrebbe essere trattata come una reliquia. Invece dal monumento nazionale preconizzato dal Poeta, è diventata un monumento al degrado urbano, all’ignavia, alla damnatio memoriae che colpisce la città, annichilendo il passato, indebolendo il futuro.
La pesante lastra di cristallo che doveva provvedere a proteggere e rendere visibile l’interno della fossa ha favorito un dannoso effetto serra che ha agevolato la proliferazione di erbacce che nascondono ormai completamente la cavità in cui una volta veniva calato e custodito il grano.
Dalla segnalazione del blog ad oggi, due anni dopo, la situazione è perfino peggiorata. Alla vegetazione spontanea si sono aggiunti cartacce ed altri rifiuti che evidentemente non sono finiti là per caso, ma per le bravate del vandalo di turno.
E non è tutto. Come documentano le foto, i vandali hanno infierito anche sulla lastra che si presenta danneggiata ormai in più punti, con evidenti rischi per la pubblica incolumità.
Come se non bastasse, non c’è nulla che segnali che si tratta di una fossa granaria, l’ultima delle mille che una volta punteggiavano il piano.
Non c’è alcun richiamo nell’epigrafe che dovrebbe «spiegare» il monumento, che si limita invece a «celebrare» il restauro. Vi si legge infatti: «Comune di Foggia – Assessorato Beni Culturali / Lions Club Giordano Foggia / 30 maggio 2000 / Lions Club». La palina che una volta illustrava il significato e l’importanza delle fosse granarie è stata asportata e mai più ricollocata.
Uno scempio che poteva essere evitato semplicemente con una regolare manutenzione. Invece sull’ultima fossa è caduto l’oblio.
La nuova amministrazione comunale si sta dimostrando sensibile ai temi del patrimonio culturale e dell’arredo urbano. Ad essa e al Lions Club Giordano Foggia rivolgiamo un caloroso appello affinché si intervenga per restituire alla fossa superstite la dignità e il decoro che merita, riconsegnandola alla pubblica fruizione.
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