Le previsioni meteo sbagliano sempre meno. Con le moderne tecnologie è possibile predire con alto tasso di probabilità se e quando arriverà la pioggia, e cosa accadrà nei prossimi giorni. L’attendibilità della moderna meteorologia è dovuta da un lato alla potenza di calcolo dei computer che elaborano complessi modelli matematici e dall’altro alla disponibilità di sofisticati strumenti di raccolta dei dati, come satelliti, radar e palloni sonda.
Oggi come ieri, però, alla base della previsione c’è il lavoro delle stazioni meteo, che restano la spina dorsale del sistema. Foggia vanta un’antica tradizione in materia, non conosciuta quanto meriterebbe: la Specola Meteo-sismica Vincenzo Nigri è tra le più antiche d’Italia. Svolge la sua attività dal 1876. Benedetto Biagi la definì «il più perfetto e meglio attrezzato pubblico stabilimento scientifico, attualmente esistente in Foggia» (Profili di scienziati, Foggia, 1930).
Per la puntata odierna di «Memorie Meridiane», la rubrica del nostro blog che offre ad amici e lettori gadget digitali sul nostro passato e la nostra identità un regalo che – sono certo – li manderà in solluchero. Un numero, pubblicato il 20 giugno 1881, della Rivista meteorologica, pubblicata dall’Osservatorio Provinciale che faceva capo alla Specola, diretto dal prof. Vincenzo Nigri.
Vi sono riportati i dati meteorologici e sismici relativi al mese di maggio 1881. Confrontato alla primavera siccitosa che abbiamo vissuto, si trattò di un mese abbastanza umido, con 13 giorni piovosi, a fronte di 4 sereni, 25 misti e 2 coperti. Alcune rilevanti escursioni termiche provocarono all’inizio del mese gelate che danneggiarono le colture.
Inutile dire che l’attività dell’osservatorio era importante soprattutto per l’agricoltura. «Quantunque tardi – scrive Nigri – la pioggia ristorò in certo modo i campi, i quali avevano molto sofferto per la scarsezza di questa meteora nel mesi precedenti, e per le brinate: il danno fu solo irrimediabile per le fave. Del resto in generale le vigne e gli uliveti promettono molto.»
Le osservazioni sono puntuali e dettagliate, e riguardano tanto Foggia quanto le stazioni ubicate nel territorio provinciale. La rivista dà notizia anche di eventi eccezionali, come una scossa sismica sussultoria che venne registrata il giorno 9 e un forte temporale che colpì Foggia il giorno 17 provocando un incidente mortale: un fulmine colpì a tre chilometri dal centro abitato un individuo ed il suo cavallo, provocandone la morte.
La Specola venne inizialmente ubicata nella torre campanaria dell’ex convento di San Gaetano (corrisponde all’attuale sede del Museo Civico) per essere successivamente trasferita a Palazzo di Città, dove ha tuttora sede.
Questa nobile istituzione meriterebbe da parte dei foggiani una maggiore attenzione e stima, come pure meriterebbe di essere maggiormente conosciuto quel personaggio straordinario che fu il suo fondatore, Vincenzo Nigri. Medico e docente, spese tutta la sua vita per la scienza e per l’insegnamento. «Dedicò la sua lunga vita al lustro della Città natale – scrisse di lui Biagi (op.cit) – . Visse per la scienza e per la scuola, e per la scienza e per la scuola morì.»
Il 27 gennaio 1916 il prof. Nigri cadde rovinosamente lungo i 15 gradini che dividevano la sua amata Specola dall’ingresso dell’altrettanto amata Scuola Normale dove insegnava. Soccorso e trasportato a casa, dopo qualche settimana di cure ritornò a scuola, ma le sue condizioni fisiche si aggravarono; morì il 17 febbraio.
A questo immenso foggiano dedicheremo una specifica lettera meridiana. Per il momento sfogliate e scaricate qui sotto la rivista meteorologica, che mi venne regalata dall’indimenticabile Michele Finelli, cultore di cose e di storia del territorio.
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