Beatificazione di don Antonio Silvestri: insediato il Tribunale ecclesiastico

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Con l’insediamento del Tribunale Ecclesiastico Diocesano, è ufficialmente ripreso il processo di canonizzazione e beatificazione di don Antonio Silvestri, il sacerdote foggiano vissuto tra il ‘700 e l’800, noto per le sue straordinarie iniziative di carità, morto in odore di santità.
Più che di una ripresa, si è trattato per la verità di un nuovo inizio, in quanto il Processo, avviato già dal 1898 ad iniziativa dell’allora Vescovo, mons.Carlo Mola si inceppò subito dopo, probabilmente per la prematura scomparsa del “promotore della fede”, il cappuccino padre Francesco Maria di Apricena.
È stato così necessario rifare tutto l’iter che sabato 20 luglio scorso, in occasione del 187° anniversario della morte di don Antonio, è approdato nell’insediamento formale del Tribunale, con il giuramento dei suoi membri e del postulatore.
L’Arcivescovo Giorgio Ferretti ha chiamato a farne parte come giudice delegato, mons. Filippo Tardio, Vicario Generale dell’Arcidiocesi; come promotore di giustizia, il Rev. don Matteo Ferro; come notaio attuario, Leonardo Fatigato, come notaio aggiunto, Bruno Raffaele; come periti storici, il dott. Gianfredo Mazzardo e il dott. Geppe Inserra. Postulatore è mons. Gabriele Teti.
Dopo il giuramento si è svolta una solenne concelebrazione, officiata da mons. Tardio, che ha pronunciato un’omelia particolarmente intensa ed appassionata, che ha commosso i fedeli ed è stata salutata da un applauso caldo e spontaneo: “Don Antonio Silvestri – ha detto tra l’altro il Vicario Generale – ha speso la sua vita per l’annuncio del regno di Dio, si è donato fino in fondo a favore delle persone a lui affidate. L’annuncio della Misericordia di Dio lo ha portato a celebrare in modo instancabile il sacramento della Penitenza, a cercare le pecorelle smarrite in ogni luogo e a qualsiasi ora. Don Antonio è stato anche un uomo del suo tempo, un uomo tra gli uomini, uno tra tanti, alla pari con tutti. Ha vissuto con gli occhi aperti, ha letto la realtà, ha fatto emergere le necessità. Non si è si è lagnato, non si è pianto addosso, aspettando che gli altri si dessero da fare: si è rimboccato le maniche si è messo a lavorare anche materialmente. Possiamo affermare con estrema libertà che anch’egli si è messo in ascolto ed ha avuto compassione della gente che incontrava. Ha profuso il suo impegno al massimo ed è arrivato dove poteva arrivare con le sue proprie forze, poi ha utilizzato anche altri mezzi che possiamo definire straordinari.”
All’evento, patrocinato dalla Città di Foggia, dalla Provincia e dalla Regione Puglia, ha presenziato l’assessora Daniela Patano, che ha sottolineato la soddisfazione dell’amministrazione e della sindaca Maria Aida Episcopo per l’importante pagina che si apre per Foggia con l’introduzione della causa di beatificazione di don Antonio Silvestri.
A fare gli onori di casa Luigi Palumbo, priore della Confraternita Sant’Eligio, promotrice della causa.
[Le fotografie sono di Potito Chiummarulo]

Un momento del giuramento dei componenti il Tribunale Ecclesiastico. Sulla destra, di spalle, il postulatore, mons. Gabriele Teti e il notaio, Leonardo Fatigato

 

La Chiesa di Sant’Eligio
L’omelia di mons. Filippo Tardio
L’assessora comunale Daniela Patano, sulla sua destra Geppe Inserra, perito storico

 

Alcuni esponenti della Confraternita Sant’Eligio. In primo piano Manfredo Mazzardo, perito storico, Raffaele Bruno, notaio aggiunto, e Luigi Palumbo, Priore della Confraternita

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Author: Redazione

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