Sud e Pil, non c’è da sorridere. E il «miracolo pugliese» frena.

Diverse testate hanno commentato con entusiasmo i dati Svimez sulla crescita del Pil nel Mezzogiorno (+ 1,3%), più marcata rispetto al Centro-Nord e alla media nazionale (+1,0%) e alla stessa crescita media dei paesi dell’Ue ( + 0,4%).

Una più attenta lettura del Rapporto consiglierebbe, però, una maggiore prudenza. La crescita è stata infatti innescata da fattori congiunturali (l’avanzamento degli investimenti pubblici e in modo particolare il boom dell’edilizia legato al bonus del 110 per cento) che stanno già esaurendo i loro effetti, mentre inquietanti segnali di allarme arrivano dai settori più tradizionali dell’economia meridionale, come l’agricoltura, dove il segno è negativo: – 3.2% (anche questo dato è tuttavia legato a fattori congiunturali come i fattori climatici avversi che hanno penalizzato il comparto primario).

A suggerire una maggior cautela c’è anche la «presenza di marcati differenziali di crescita» tra le Regioni meridionali, opportunamente messa in evidenza dalla Svimez. (Alla fine dell’articolo le tabelle).

Il Mezzogiorno cresce, ma a macchia di leopardo, e la Puglia si colloca purtroppo in controtendenza (negativa). Il Tacco dello Stivale è la regione meridionale che cresce di meno (+0,7%), a fronte del + 2,2% marcato dalla Sicilia (più del triplo) e dell’1,4 % registrato da Abruzzo e Molise (il doppio). Il dato la colloca al di sotto della media meridionale (+1,3%) e nazionale (+0,9%).

Il dato critico pugliese è determinato soprattutto dalla crisi che ha colpito il comparto agricolo (-8,7%). In flessione anche l’industria (-1,2%). Il saldo finale comunque positivo si deve alla crescita dell’edilizia (+5,4%) e dei servizi (+1,3%).

Un campanello d’allarme, che non deve però far dimenticare il «miracolo pugliese»: prendendo in esame il quinquennio 2019-2023 la Puglia si rivela un autentico «territorio canguro» con una crescita media del Pil nel periodo preso in considerazione del 6,1%. La più alta tra le regioni italiane, più alta rispetto al Nord Est (+5,1%), al Mezzogiorno (+3.7%) e alla media nazionale (+3.5%).

La Puglia continua ad essere un’isola felice, ma la fase espansiva potrebbe stare rallentando.

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Author: Geppe Inserra

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