Quando Campari scoprì il Gargano

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La Campari si è ritagliata un posto di primissimo piano non solo nella storia dell’economia, ma anche in quella dell’arte. È stata tra le prime aziende e credere nell’importanza della pubblicità come strumento per affermare quello che oggi si definisce brand. Ma a dare un tocco in più alla pubblicità targata Campari è stata l’idea di comunicare il marchio essenzialmente attraverso l’arte, che per più di un secolo, ha pervaso cartoline, manifesti, spot televisivi, oggetti che ne pubblicizzavano i prodotti. Pubblicità firmate da esponenti di primissimo piano del mondo dell’arte, del cinema e del design come Marcello Dudovich, Leonetto Cappiello, Fortunato Depero, Franz Marangolo, Guido Crepax, Bruno Munari, Ugo Nespolo, Federico Fellini, Matteo Thun, Dodo Arslan, Markus Benesch.
Lo stretto connubio tra il marchio Campari e l’arte registra soltanto due eccezioni nella seconda metà del secolo scorso: una serie di cartoline a sfondo turistico, in cui il logo aziendale veniva abbinato a paesaggi poco conosciuti ma di grande bellezza, e un’altra serie in cui la promozione dei prodotti veniva affidata ai volti di attori e attrici molto noti.
La scelta delle location fotografate nella serie “turistica” si caratterizza per la ricerca di ambienti suggestivi ma ancora scarsamente valorizzati: quasi un incentivo a scoprire le meraviglie nascoste del Bel Paese.
Di questa serie, non molto conosciuta, fa parte una splendida cartolina del Gargano, che offriamo per la puntata di oggi di Memorie Meridiane, la rubrica del blog che regala ad amici e lettori gadget digitali del nostro passato e sulla nostra identità.


È un documento importante, non soltanto perché mostra la piana di Calenella ancora del tutto vergine, neanche lambita dal inserimenti turistici che oggi la punteggiano, ma perché svela che anche l’azienda produttrice dell’aperitivo più celebre d’Italia ha avuto un ruolo nella scoperta e nella valorizzazione turistica della Montagna del Sole.
La fotografia risale al 1961, venne realizzata dalla ditta Arti Grafiche Pezzini di Milano e reca quale didascalia: “San Menaio – Gargano”.
Ve l’offriamo in una duplice versione: restaurata digitalmente e colorizzata con algoritmi di intelligenza artificiale. Le immagini che illustrano l’articolo sono solo miniature di quelle, ad alta risoluzione, che potete guardare o scaricare nel canale Whatsapp di Lettere Meridiane che distribuisce in modo assolutamente gratuito i contenuti premium del blog.
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Author: Geppe Inserra

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