Visitando la bella mostra fotografica sull’80° anniversario dei bombardamenti promossa dalla Fondazione Monti Uniti, due immagini hanno attirato la mia attenzione in modo particolare. Dopo avervi invitato a visitare la mostra (l’apertura è stata prorogata fino al 20 gennaio prossimo, ne vale la pena…), ve le mostro, nella speranza che alimentino quella riflessione collettiva che già in altre occasioni ha portato amici e lettori di Lettere Meridiane a riscoprire pezzi importanti del nostro passato.
La prima, che potete guardare in apertura, si riferisce a via Pescheria, e potrebbe avere un valore documentale notevole.
Si tratta di capire bene il punto di vista del fotografo, la prospettiva da cui ha scattato. I bombardamenti furono particolarmente violenti in quella zona, che risulta quasi completamente irriconoscibile. Ma credo di poter dire che l’autore della immagine si trovasse nell’attuale piazza Nigri, e che desse le spalle al Museo Civico, dove oggi si trova l’Arco del Palazzo di Federico II. Un indizio importante è fornito dall’edificio più alto che si intravede nella foto, che potrebbe essere il campanile della Chiesa del Purgatorio (o Chiesa dei Morti) come evidenziamo nella immagine tratta da Google Earth. Il cerchio rosso indica quella che, a mio avviso, potrebbe essere stata la postazione da cui è stata ripresa l’immagine.
Se le cose stanno così, la foto potrebbe documentare quanto si riuscì a recuperare dell’arco del Palazzo Regale, che sorgeva originariamente proprio in via Pescheria. I resti che vennero raccolti e sistemati grazie alla passione e all’impegno dell’indimenticabile Maurizio Mazza, potrebbero essere quelle pietre che si intravedono, ben allineate in primo piano sulla sinistra. Che ne pensate?
Non sono invece riuscito a localizzare precisamente la collocazione dell’obiettivo nella seconda foto, che vedete qui sopra, la cui didascalia recita «Piazza Cesare Battisti, già Piazza Teatro». Qual è la chiesa che si intravede in primo piano? San Rocco? E il palazzo alto che si nota sullo sfondo, e che si staglia su tutto il resto? All’epoca non erano stati costruiti né il grattacielo né i palazzi di via della Repubblica. Potrebbe trattarsi del Palazzo Angeloni, danneggiato dagli eventi bellici e tragicamente crollato qualche anno dopo? Sinceramente non lo so, e non sono riuscito a comprendere la prospettiva precisa dello «scatto». Affido a voi la risposta, accompagnando l’immagine dai due ingrandimenti che vedete qui sotto. Il primo si riferisce proprio al «palazzone», il secondo alla chiesa che si nota in primo piano.
Dite la vostra, commentando l’articolo.
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L’elemento architettonico curvo è la parte sommitale del campanile a vela della Maddalena. I resti dell’archivolto vennero salvati e custoditi dall’eroico direttore del Museo Civico Rodolfo Santollino assieme a molti reperti che riuscì a recuperare dal trafugamento. Il palazzo di notevoli dimensioni visibile sullo sfondo è il palazzo Persichetti.
Condivido pienamente con Tommaso Palermo.
mi riferisco alla foto a colori che sarebbe stata scattata dalla posizione dell’ sopravvissuto Palazzo reale.Cio solo per invitare chi e ‘esperto a valutare il corpo di fabrica sul quale sono stati situati dei pannelli solari. Il tipo di costruzione sottostante e’ costituito da pietre e materiale che non mi sembrano relativamente recenti.Inoltre le finestrelle che appaiono dulla facciata del suddetto fabbricato sembrano piuttosto feritoie.Non ho competenza in materia ma a me sembra un opus incertum,certamente antico.Mi soffermo spesso a guardare quella struttura! vi sembra un costruzione post,guerra?
A proposito del precedente mio commento sull’argomento, devo apportare le seguenti correzioni.Mi riferisco ovviamente all’arco sopravvisuto del palazzo federiciano e,per quanto riguarda la fabbrica sulla quale ci sono i pannelli solari, specifico che e’ quella accanto alla scritta : casa natale di Umberto Giordano. C’e’ qualcuno che dara’ una risposta ?