Foggia, la bellezza perduta: la Fontana del Mercurio

Delle tre fontane che, sul finire dell’Ottocento, vennero collocate nella Villa Comunale a Foggia, la più bella era quella del Mercurio. Ad essa è dedicata questa puntata di Memorie Meridiane, la rubrica del nostro blog che regala ad amici e lettori gadget digitali sul nostro passato e la nostra identità.
È la seconda tappa del viaggio alla riscoperta delle fontane foggiane di una volta, scomparse a causa dei bombardamenti che distrussero la città nell’estate del 1943.
La prima tappa è stata dedicata alla Fontana delle Rane, oggi tocca a quella del Mercurio. Nei prossimi appuntamenti ci occuperemo della terza fontana ubicata in Villa, quella delle Palme, per concludere con la meno nota di tutte, la Fontana a triplice getto che sorgeva una volta al Piano delle Fosse.
La Fontana del Mercurio è impreziosita dalla statua della divinità che la mitologia classica indicava quale «messaggero degli dei». Su di essa si trovano cospicue notizie nella scheda scritta da Antonio Mancini per «Giardini pubblici storici della Puglia», pubblicazione promossa dal Consiglio Regionale Pugliese e da Italia Nostra. L’opera, a grandezza naturale, mostra Mercurio raccolto in un movimento plastico mentre regge una lampada a gas. «Questa scultura – annota Mancini – originariamente era ubicata ai civici 136 e 138 di Corso Vittorio Emanuele II, con l’obiettivo di illuminare la farmacia del Dott. Augusto Della Martora. Alla morte del proprietario verso la fine del secolo, l’opera viene donata all’amministrazione comunale che la colloca dapprima al centro della Fontana del Mercurio, nell’omonima vasca e successivamente nel boschetto.»


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La versione in bianco nero riproduce l’incisione a suo tempo pubblicata nel numero dedicato a Foggia da Le Cento Città d’Italia. Regaliamo anche una versione colorizzata della stampa ed una acquerellata.
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Author: Geppe Inserra

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