Per un territorio storicamente «arso e sitibondo» qual è quello di Foggia e della Capitanata, le fontane erano un bene prezioso, sia che la loro funzione fosse ornamentale, sia che servissero a dissetare la popolazione, non ancora servita dalla rete idrica.
La guerra, i bombardamenti, il progresso hanno diradato queste testimonianze del passato. Dedicheremo all’argomento alcune puntate di «Memorie Meridiane», la rubrica del nostro blog che offre in omaggio ad amici e lettori gadget digitali che riguardano il nostro passato e la nostra identità.
Cominciamo questo nostro viaggio alla riscoperta delle antiche fontane foggiane dalla bella Fontana delle Rane, che si trovava una volta nella villa comunale, e che potete ammirare nella foto che apre il post. Venne realizzata e messa in opera verso la fine dell’Ottocento, assieme ad altre fontane monumentali che adornavano i giardini pubblici del capoluogo: la Fontana del Mercurio e quelle delle Palme. Allora Foggia non era ancora servita dall’acquedotto e per alimentarle si ricorreva ad appositi serbatoi o pozzi artesiani.
Alcune fonti, come Antonio Mancini nei «Giardini Storici della Puglia», una pubblicazione del Consiglio Regionale della Puglia e di Italia Nostra, indicano la data di rimozione della Fontana delle Rane nel 1930. «La fontana delle rane – scrive Mancini – intorno al 1930 verrà rimossa dalla villa in quanto ormai utilizzata come abbeveratoio dai pascoli, rendendo così poco salubre di fatto l’aria in quella zona dei giardini.» Ma sembra che le cose non stiano proprio così.
Enzo Ficarelli, cultore di storia locale e impareggiabile scrigno di ricordi e testimonianze del passato, cui mi ero rivolto per chiedere ulteriori notizie, mi ha inviato una splendida fotografia, che potete ammirare qui sotto, che testimonia che la Fontana delle Rane era ancora operativa nel 1940, ed in ottime condizioni, tanto da venire utilizzata come sfondo per gli scatti dei fotografi dell’epoca.
«Sono i miei suoceri – afferma Ficarelli – in una bella foto scattata nel 1940 davanti alla Fontana delle rane. La fontana fu letteralmente decapitata dai mitragliamenti degli aerei alleati durante l’estate del ’43 che in villa volavano talmente a bassa quota che da terra si vedevano le facce dei piloti. La fontana mutilata è rimasta in villa fino al 1953 (così mi diceva mio padre) e poi rimossa.»
La Fontana delle Rane fu insomma vittima del più efferato e tuttora oscuro episodio della tragica estate del 1943, il mitragliamento, su quale reca un importante contributo il già citato testo di Antonio Mancini: «Il 22 Luglio, il “Giovedì terribile”… anche la villa comunale, divenuto luogo di rifugio per i soldati dell’adiacente “Caserma Miale da Troia”, subisce danni ingentissimi, in quanto alle bombe si aggiunge il fuoco delle mitragliatrici, che misero letteralmente a ferro e fuoco l’intera area, dalle 9:43 sino alle 12:30. … La parte interna dei giardini, come gran parte del complesso, si presenta con la vegetazione notevolmente diradata dalle armi da fuoco e le vasche istallate a fine ‘800 completamente distrutte.»
Della Fontana delle Rane non ci restano che le fotografie che potete ammirare nel post.
Come sempre, ricordiamo ad amici e lettori che le immagini sono solo miniature di quelle, restaurate digitalmente con l’intelligenza artificiale, che potete guardare e/o scaricare gratuitamente – come ogni altro contenuto premium – nel nuovo canale Whatsapp di Lettere Meridiane – cui potete iscriversi utilizzando questo link: https://whatsapp.com/channel/0029VaBnMyn9Bb5t4bfUGn28
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