La scomparsa di Vittorio Salvatori, «il Sindaco del popolo»

Con la scomparsa di Vittorio Salvatori si chiude definitivamente un capitolo, bello ed edificante, della storia di Foggia. Di una Foggia che sapeva sorridere e sorrideva, che sapeva sognare e volare alto.

Ho avuto il piacere e l’onore di essere legato a lui da reciproci rapporti di affetto e di stima. Abbiamo lavorato fianco a fianco quando è stato vicepresidente della Provincia ed io ero il capo ufficio stampa dell’Ente di Palazzo Dogana, e poi quando è stato presidente del Consorzio per l’aeroporto «Gino Lisa».

L’ho intervistato in occasione dell’evento promosso dall’associazione «FoggiaInsieme» per festeggiare i suoi 90 anni. Fu una bella e intensa serata, che esaltò il lascito importante di Vittorio Salvatori alla città, alla sua Foggia.

Come ebbe a dire il coordinatore di «FoggiaInsieme», Michele Perrone: «Salvatori è stato il protagonista indiscusso di una stagione di buona politica che ha visto Foggia e la Capitanata crescere e svilupparsi. Riteniamo la narrazione di quella esperienza e di quella pagina così significativa per il nostro territorio, utile e preziosa anche all’oggi, perché si conosca e si faccia tesoro della grande lezione politica, culturale e sociale che questa storia ci tramanda».

Nella foto di apertura, il sindaco Salvatori con l’allora presidente del Consiglio, Aldo Moro. Nella foto sopra, un momento della festa per i suoi 90 anni, con l’intervento dell’avv. Michele Perrone

Nato a Foggia il 14 ottobre del 1929, Salvatori ha esercitato la professione forense, venendo insignito dall’allora Ministro della Giustizia, Clemente Mastella, della Toga D’oro per i 50 anni di avvocatura nel novembre del 2006. I suoi primi incarichi politici ed amministrativi risalgono agli inizi degli anni Sessanta, quando fu Segretario cittadino della Democrazia Cristiana e assessore allo Stato Civile nella giunta guidata da Vittorio De Miro d’Ajeta. Successivamente, fu assessore ai lavori pubblici nell’amministrazione del sindaco Carlo Forcella.

Esponente della storica corrente della sinistra democristiana di Base, fu eletto sindaco nel 1966 (dopo aver ottenuto 5.380 voti di preferenza). È stato confermato alla guida della città anche nelle successive elezioni che si svolsero nel 1971, che lo videro conquistare uno straordinario consenso popolare con la storica cifra di 12.130 voti di preferenza. Si guadagnò così l’appellativo, del tutto meritato, di «sindaco del popolo».

Per la verità, la sua prima elezione a sindaco della città risale al 1961, quando aveva solo 31 anni. Tra i più giovani sindaci d’Italia, non accettò l’incarico perché mancava una solida maggioranza a sostenerlo, e il consiglio comunale venne sciolto.

Si dimise nel 1972 per candidarsi alla Camera dei Deputati dove fu eletto con circa 50.000 voti di preferenza.

Il suo impegno politico ed amministrativo è stato contraddistinto da una spiccata attenzione verso i problemi dello sviluppo. Ha svolto un ruolo decisivo per la istituzione a Foggia dell’Accademia di Belle Arti, è stato firmatario delle prime proposte di legge tendenti ad ottenere l’istituzione dell’Università a Foggia, quale presidente del Consorzio per l’Aeroporto “Gino Lisa” ha impedito che lo scalo restasse chiuso, dopo il disimpegno dall’attività di gestione della Camera di Commercio, riattivando i servizi antincendio e permettendo la ripresa dei voli.

Ne facciamo memoria riproponendo la videostoria che venne proiettata a Parcocittà, in occasione della manifestazione promossa da «Foggiainsieme»: potete guardarla alla fine dell’articolo.

Gli amici di «FoggiaInsieme» lo ricordano commossi. «È stato il nostro Kennedy» dice Pino Beneduce, ricordando quando «assieme al mio migliore amico, Inigo Meccariello, girò l’intera provincia di Foggia per la sua campagna elettorale alla Camera».

«Un sindaco giovane e di assoluto valore per la Foggia che sorrideva», dice Nino Abate.

Riposi in pace. L’eredità politica, culturale e morale che lascia è immensa, e così la speranza che Foggia torni a sorridere, nel ricordo del suo «sindaco del popolo.»

Geppe Inserra

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Author: Geppe Inserra

2 thoughts on “La scomparsa di Vittorio Salvatori, «il Sindaco del popolo»

  1. Vittorio Salvatori lo ricorderò sempre perché è stato il presidente di commissione ai miei esami di Stato all’Itis Altamura, LUGLIO 1968. Poi nel corso degli anni l’ho incontrato più volte soffermandomi a parlare della Foggia che non era più quella di un tempo e lui conveniva con argomentazioni sempre attente e appropriate.

  2. non ho conosciuto il Sindaco e Parlamentare Vittorio Salvatore. Ma da quello che ho letto nel tuo sincero articolo e dalle testimonianze di chi l’ha conosciuto non ho dubbi a definire che è stato un uomo politico attento allo sviluppo del territorio di Capitanata. Oggi mancano politici simili in terra di Capitanata. R.I.P.

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