La prima volta del Gargano e della Puglia alla Fiera di Milano

Agli inizi degli anni Settanta, quando la Puglia turistica era ancora tutta da inventare, a trainarne la valorizzazione era il Gargano. Lo certifica l’archivio della Fiera di Milano, con i documenti che riguardano quella che fu tra le primissime iniziative promosse dalle organizzazioni turistiche pugliesi per far conoscere il territorio regionale, allora del tutto vergine, sul prestigioso palco della campionaria milanese.
Nella primavera del 1970, le Camere di Commercio di Bari, Brindisi, Foggia, Lecce e Taranto organizzarono all’interno della quarantottesima edizione della Campionaria, una Mostra del turismo costiero. «Il litorale pugliese – si legge nel giornale ufficiale della rassegna che dà conto dell’iniziativa – è un paradiso inesplorato, del quale si è cercato di documentare alcune tra le bellezze più suggestive.»
Quell’anno la Fiera dedicò particolare attenzione alla nautica, e le Camere di Commercio pugliesi con intelligenza cavalcarono la tigre. «Un esperimento inedito – si legge ancora nell’articolo – . Per la prima volta, infatti, una mostra organica stata concepita in funzione della propaganda del turismo nautico: fotografie, informazioni sulle possibilità ricettive e, soprattutto, un’originalissima Taverna marinara.»
A firmare il progetto, che attirò l’interesse di moltissimi visitatori, e che documentiamo nelle immagini che illustrano il post, fu il prof. Enrico Ciuti di Milano, coadiuvato dall’architetto Castellano.
L’intrigante idea fu di riprodurre all’interno del padiglione turistico una grotta marina del Gargano «ricostruita in scala con i suoi fantasmagorici giochi di luci sulle pareti.»
Ai visitatori venivano offerti assaggi «delle specialità marinare e dei vini pugliesi, robusti e generosi» con l’obiettivo, scrive ancora l’ufficio stampa della Fiera, «di ridestare nel visitatore il desiderio di esplorare una natura ancora incontaminata, offrendogli un anticipo del sapore che egli ritroverà nelle cose genuine, nei piatti di un tempo, dei quali i pescatori custodiscono le semplici ricette, impregnati dell’aroma delle erbe e del mare. Luoghi dove il turista potrà sentirsi non già un “cliente”, ma un amico in visita, accolto con cordialità inconsueta.
Le grotte del Gargano sono accessibili soltanto dal mare. Conosciute ancora da pochi, riserveranno ai loro scopritori sorprese meravigliose. V’è chi sostiene che neppure la pur celebre Grotta Azzurra di Capri possa paragonarsi per bellezza con questi capolavori della natura.»
L’investimento e l’impegno organizzativo delle Camere di Commercio pugliesi furono ragguardevoli: la Mostra del turismo costiero si sviluppava su una superficie di ben 1.300 metri quadrati con sezioni dedicate all’artigianato, al folclore, ai porti, alla pesca, all’archeologia e ai monumenti.
«Perché questi luoghi – chiosava il redattore del giornale fieristico -, oltre alle possibilità di « respirare » il mare, offrono anche opportunità uniche ai pescatori subacquei e invitano al contatto con un’antichissima nobile civiltà. Approdo dal mare, dunque, per compiere tuttavia qualche puntata nell’entroterra, dove si conservano antiche vestigia e un patrimonio culturale prezioso quando trascurato.»

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Author: Geppe Inserra

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