Da diversi giorni Facebook sta censurando la pagina di Lettere Meridiane . Sono stati cancellati molti post con l’accusa di “aver cercato di ottenere Mi piace, follower, condivisioni o visualizzazioni dei video in modo fuorviante.” È sufficiente l’elenco dei post oggetto di censura per farsi una idea di quanto questa accusa sia infondata. Sono stati cancellati gli articoli riguardanti: il riconoscimento tributato alla memoria di padre Arcangelo Maira, alcune puntate del viaggio nella storia del Meridionalismo di Michele Eugenio Di Carlo, alcune puntate della rubrica satirica “Riso alla Foggiana“, due post sull’anniversario della scomparsa di don Tonino Intiso.

Ho presentato ricorso contro questa “decisione” degli algoritmi di Facebook, nella speranza che fossero esaminati da “umani”. In alcuni casi i post sono stati riammessi, ma quando ormai il danno era già stato fatto.

La libertà di pensiero e di espressione non può essere affidata a macchine, ma l’argomento pare interessare pochi. Si versano fiumi d’inchiostro sul (sacrosanto) diritto alla riservatezza o sui rischi derivanti dall’intelligenza artificiale. Ma c’è un quasi totale silenzio sulla legittimità delle strategie di controllo dell’informazione messe in atto dai social e da quanti li governano.

Mi vedo dunque costretto a modificare le strategia di distribuzione degli articoli, che sarà affidata a meccanismi meno aleatori e più rispettosi del lavoro di quanti producono informazione gratuita e volontaria, senza alcuna altra finalità se non quella di cercare di offrire un servizio alla comunità.

Lettere Meridiane ha aperto un canale Whatsapp, cui vi sollecito ad iscrivervi. Potete farlo cliccando sul seguente collegamento:

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