Sabino Colangelo, il Peppone buono

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“Sabino Colangelo, il Peppone buono.” Sulle prime stupisce, l’affettuoso appellativo con cui don Rocco Giannetta definisce il grande dirigente politico della sinistra foggiana improvvisamente scomparso, durante le celebrazione funebre che gli rende l’estremo saluto.
Ma a rifletterci, Colangelo è stato proprio questo: un dirigente rigoroso, che ha guidato la sinistra in una stagione difficile, punteggiata da tempeste e stravolgimenti. L’ha fatto con mano ferma, senza però rinunciare al tratto umano, al sorriso, a un’affabilità innata, al rapporto umano.
“Siamo stati amici, nonostante la grande distanza della nostra idee, proprio come Peppone e don Camillo”, prosegue don Rocco, ricordando l’apertura mentale di Sabino, la sua passione per la conoscenza, che indicava ai giovani come viatico per un futuro migliore, il suo attaccamento alla famiglia.
Durante il rito funebre emerge a sorpresa la dimensione privata di Colangelo. La gioia di essere nonno e l’affetto che nutriva per figli e nipoti. Qualità sottolineate dal presidente Massimo D’Alema, con cui Sabino ha condiviso praticamente tutto il suo tragitto politico: “L’ho conosciuto nel 1980, da allora la sinistra è tanto cambiata. Dal Pci, al Pds, ai Ds, fino all’esperienza di Articolo Uno, abbiamo condiviso passione e ideali. Sabino è rimasto sempre al suo posto, fermo nei suoi valori, sia quando eravamo in tanti, sia quando siamo rimasti in pochi.”
Anche l’ultima telefonata tra i due attiene la sfera privata: “Mi ha fatto gli auguri quando sono diventato nonno, scherzando sul fatto che adesso condividevamo anche questa meravigliosa esperienza, che è l’essere nonni, impazzire per i nipoti.”

Colangelo con il presidente Massimo D’Alema

C’è tanta commozione, nella chiesa di San Pietro che ospita l’estremo saluto a Sabino. Ci sono tutti i dirigenti della sinistra foggiana ma anche tantissimi semplici militanti e compagni, con i quali Sabino avrà conversato nelle sue interminabili passeggiate su corso Roma. Al chiuso delle stanze della politica preferiva la strada, quell’andar su e giù ragionando di politica che amava definire “fare le vasche”, come si trattasse di una piscina.
La sinistra perde un pezzo della sua storia, e tutti noi perdiamo un compagno ed un amico.
La commemorazione ufficiale è stata affidata ad Andrea Patruno, successore di Colangelo al vertice della Fondazione Foa. Di seguito il testo. (g.i.)

[La immagini che illustrano l’articolo sono state messe a disposizione da Matteo Carella, che ringrazio affettuosamente.]

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Sabino con Enrico Berlinguer

Non riesco a parlare al passato, perché tutto quello che Sabino è, tutto quello che ha fatto e ha detto nella sua vita, sono parte della storia di tanti di noi che affollano questa chiesa, persone che hanno gli occhi arrossati ed un groppo alla gola che toglie il respiro.

Caro Sabino sei la storia di una comunità politica che è stata la tua stessa vita: passione, determinazione, analisi rigorosa dei fatti ed iniziativa conseguente caratterizzano il piglio del dirigente politico che sei. Senza mai dimenticare la generosità verso tutti, perché conosci proprio tutti in ogni angolo della Capitanata, della Puglia, a Roma.

Ogni volta che abbiamo condiviso, come ogni volta che abbiamo discusso ed anche litigato hai sempre puntigliosamente tenuto presente la fatica del militante e il sacrificio che tocca ad un dirigente politico. In questo sei maestro per tanti di noi e lo sarai nel tempo a venire, perché sei una specie di fiume carsico.

PCI — PDS — DS — PD e poi Articolo Uno e poi ancora ad osservare il ritorno di oggi, con il volto e lo sguardo bonario di chi ne ha viste tante, di chi non smette mai di dire la propria, di leggere la realtà, analizzare i fatti e, anche, comunicare l’amarezza per qualcosa che non è andata per il verso giusto.

Tutti quelli di Italiani Europei sono informati, Il Presidente Massimo D’Alema prima di tutto!

Ho sentito Ugo Sposetti ed i Compagni dell’Associazione Nazionale Enrico Berlinguer, mi hanno incaricato di salutarti. Ti salutano i Presidenti delle Fondazioni regionali e provinciali di tutta Italia che con te hanno voluto e saputo preservare l’eredità culturale, immateriale e materiale, dei comunisti italiani, del PDS e dei DS.

Anche la nostra Fondazione Provinciale Vittorio Foa, è stato il tuo punto d’orgoglio per mettere in cassaforte storia e valori di questa terra, tenerli al riparo dalle intemperie del tempo presente e renderli buoni per domani, per quel che c’è dietro l’angolo, perché la storia non finisce e non è finita.

Ciao Sabino, grazie di tutto e per tutto.

Stai meglio che puoi e fai buon viaggio.

Un abbraccio a Marisa, Ciro, Laura siete il suo orgoglio sempre presenti nei lunghi discorsi che ci facevamo alla volta di Roma.

Andrea Patruno

Un comizio di Sabino Colangelo, alla presenza del segretario dei Ds, Fassino
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Author: Geppe Inserra

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