A volte, una poesia riesce a dire di più, e meglio, di un saggio o di un articolo di fondo. È quanto succede con i versi di Rosa Serra, che ha una speciale sensibilità quando affronta i temi dell’attualità e della quotidianità, sottraendoli al «sociologismo» e offrendoli all’emozione e alla riflessione.
Quando mi ha inviato la poesia che state per leggere (grazie, Rosa, a nome degli amici e dei lettori di Lettere Meridiane), l’Autrice mi ha invitato ad accompagnarla con qualche riflessione su come sia cambiato l’essere nonni, nella società d’oggi in cui la vita si allunga sempre di più, tanto che sarà ormai il caso di pensare ad istituire la «Festa dei bisnonni».
Invece è accaduto il contrario… Perché sono le sue parole ad offrire tanti stimoli e tanti spunti per pensare…
Noi «nonni altri» rispetto ai nostri che ci hanno tenuto per mano un po’ di anni fa, siamo altri, diversi: siamo la generazione del ’68, della contestazione studentesca e giovanile. Donne e uomini che si sono sforzati di cambiare il mondo, senza riuscirci, e che oggi devono soggiacere alle leggi della globalizzazione, della finanza che ha sopraffatto l’economia reale, delle cose che evaporano, e si smaterializzano in impalpabili ed improbabili bit.
Siamo «i nonni delle illusioni perdute» ma proprio per questo, nel rapporto con i nostri nipoti ritroviamo una tenerezza speciale, un’oasi in cui trovare rifugio, e perfino speranza.
Ed eccovi la splendida poesia di Rosa Serra. Leggetela con calma, centellinate i versi, respirateli, lasciate che vi scorrano dentro.
E auguri, colleghe e colleghi nonni.
Geppe Inserra
Sono altri questi nonni.
Non hanno il gilè e le babbucce di feltro.
Non trascinano i piedi.
Il tapis roulant pei giorni di pioggia
ha occupato lo spazio
del vecchio dondolo.
C’è ancora tanta vita che può essere assaporata dentro di loro e fuori.
Non hanno spazio e tempo
per nuovi possibili rimpianti.
Raccontano di rivolte di fiori e minigonne.
E di sogni dal sapore di sale in acque azzurre e acque chiare.
Sono altri questi nonni
che fermano tutto per ascoltare «Imagine».
Sono altri questi nonni,
ma i loro occhi sono quelli
di tutti i nonni di sempre,
hanno una magia speciale
che solo i nipoti sanno vedere.
Umidi di commozione gli sguardi, quando una manina
si allunga per essere accolta
e le mani nodose si fanno velluto.
Sono altri questi nonni,
ma i loro cuori no,
sono quelli di tutti i nonni di sempre, grandi grandi ed innamorati
incondizionatamente.
Rosa Serra
2 ottobre
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