L’addio di Foggia al maestro Mario Salvatore

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Con Mario Salvatore se ne va davvero un pezzo del cuore di Foggia, e non è una frase di rito o di circostanza. Mario personificava il mai sopito legame tra la nostra città e Napoli, i suoi suoni, la sua cultura.

Ho avuto la fortuna e l’onore di essere legato a lui ed alla sua bella famiglia da profondi legami di stima e di amicizia, e di avere condiviso con loro idee, progetti e sogni.

Aveva una voce impareggiabile e capacità di interprete straordinarie. Mi ha fatto amare la canzone napoletana. Grazie a lui ne ho scoperto la dimensione mediterranea e internazionale del sound partenopeo, le sue radici profonde, ma anche la sua intima connessione con Foggia.

Sentirlo cantare nei suoi concerti era anche una esperienza emotiva profonda. Ricordo una memorabile serata nel cortile di Palazzo Dogana. Ero turbato da problemi personali, e quasi non volevo andarci. Quando Mario cominciò a cantare, mi sentii pervaso da una insospettata serenità. Quel concerto mi restituì il sorriso.

Nato a Foggia nel 1941 da genitori napoletani, per 40 anni Mario ha portato in Italia e nel Mondo le melodie più classiche della canzone partenopea, che ripercorreva e cantava nello spettacolo Così cantava Napoli, in cui raffinati arrangiamenti si intrecciavano con la tradizione della «posteggia» che è un particolarissimo modo di fare musica a Napoli: un gruppo di musicisti si raccoglie in un«puosto» pubblico ed accompagna il cantante usando strumenti, ovviamente acustici, trasportabili a mano.

Ha al suo attivo 4 opere discografiche: una trilogia dal titolo Così cantava Napoli vol. 1, vol. 2 e vol. 3, e il doppio CD live Palcoscenico, registrato durante un concerto tenutosi al teatro Giordano il 12 maggio 2015 (c’ero anche io, ed anche in questo caso fu uno di quegli eventi che non si scordano più)…

La standing ovation tributata a Mario Salvatore dopo il concerto al Giordano

Le sue grandi doti di interprete del più puro stile “melodico” (secondo molti critici è stato il naturale erede di Sergio Bruni) sono state apprezzate ovunque, anche da platee particolarmente esperte come quelle campane o degli italo-americani.

Nel 2008 è stato ospite della NIAF (National Italian American Foundation): il direttore esecutivo James De Santis ebbe a definire magnifiche le sue esibizioni, svolte durante la due giorni che annualmente la prestigiosa fondazione dedica al Best of Italy.

Mario Salvatore è stato una testimonianza vivente che la tradizione canora partenopea è cultura a tutti gli effetti, e cultura di alto profilo. Non a caso, si è tenacemente impegnato per il riconoscimento della canzone napoletana come bene culturale e come patrimonio dell’umanità.

Quando il suo sogno si avvererà, mi piace pensare che da lassù intonerà Simmo e Napule, paisà, che rappresentava uno dei pezzi forti delle sue serate, e che interpretava in maniera ineguagliabile.

Potete guardarlo e sentirlo qui sotto.

Riascoltarti è il modo migliore per renderti l’estremo saluto. Ciao, Mario. Ti porteremo sempre nel cuore.

Geppe Inserra

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Author: Geppe Inserra

1 thought on “L’addio di Foggia al maestro Mario Salvatore

  1. L’articolo su Mario Salvatore ha risvegliato bellissimi ricordi sulle serate trascorse nei teatri foggiani, tra cultura e divertimento. Mario Salvatore si colloca a buon diritto nella nutrita serie di artisti foggiani, musicisti, cantanti, attori ,pittori , scultori che hanno impresso un’impronta indelebile alla nostra città.
    Domenico Gentile

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