Un anno fa, a Teheran, moriva Mahsa Amini, la giovane donna iraniana arrestata per non aver indossato l’hijab secondo la regola islamica. Masha era stato fermata tre giorni prima dalla polizia morale del regime, condotta in caserma e brutalmente pestata.
La sua morte provocò un’ondata di indignazione popolare in tutto il mondo ma anche in Iran, mettendo a dura prova il governo islamico. Per diverse settimane, le strade e le piazze iraniane furono teatro di grandi manifestazione popolari di poetessa.
Lettere Meridiane la ricorda pubblicando una videopoesia di Rosa Serra, dedicata alla sfortunata ragazza iraniana e “alle sue sorelle, che non vogliono essere eroine ma solo mondo”.
I versi della poetessa foggiana, intensi ma nello stesso tempo delicati, sottolineano come a base dalle tragedia che ha ucciso Masha non vi sia stata una trasgressione voluta e consapevole, ma un desiderio di normalità.
Masha è caduta vittima della “tempesta morale della sopraffazione”, “agnello innocente”, utilizzato per “perpetuare la brutalità della sottomissione alla morale”.
Ringraziando Rosa Serra per aver consentito la pubblicazione della sua bella poesia, la offriamo ad amici e lettori in una versione in cui i versi sono accompagnati solo dalla musica ed in una versione interpretata dalla stessa autrice.
Guardatele e ascoltatele qui sotto, rivolgete un pensiero a Masha, sperando, assieme a noi, che il suo sacrificio non sia stato vano.
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