Franca Marasco, il liceo Lanza, la nostalgia

Franca Marasco era un’attiva componente di una chat costituita dagli ex allievi del Liceo Classico Lanza, quella della III C. Come tanti altri compagni di classe aveva trovato in quello strumento un’occasione per rinverdire legami, ritessere relazioni, dare un senso alla memoria ed alla nostalgia. E io voglio ricordarla così: come una persona rimasta a Foggia, preoccupata per Foggia, ma innamorata della sua città, che a whatsapp affidava ricordi e speranze di futuro.
Ce ne sono diverse, di chat così, e mi piace pensare che in questa particolare vocazione al “nostos” di quanti hanno frequentato il Classico, vi sia la dimestichezza con Omero, Seneca e Ovidio.
Personalmente “milito” nella chat “Lanza Circus“, anch’essa riferentesi ad una III C, ma di tre anni più giovane di quella di Franca, tra i cui epigoni figurano cari “comites” del tempo che è stato, come mio cugino Attilio Episcopo, Giacoma Desimio, Angelo Eremita, Franco Formiglia, Antonello Lapalorcia, Piero Forcella, Antonio Corvino, Adriano Frattarolo, Leda Giampietro e tanti altri.
Accomuna l’una e l’altra III C, la fortuna e l’onore di aver avuto un Maestro straordinario come Carlo Gentile, che ci ha insegnato non soltanto la filosofia ma anche il mestiere di vivere.
Chissà cos’avrà pensato il buon Carlo quando ieri ha visto Franca salire nel Paradiso che spetta a chi ha vissuto bene i suoi giorni, ed ha avuto la propria esistenza interrotta in modo così barbaro.
Chissà cosa avrà pensato, lui che si meravigliava e si addolorava davanti alle più piccole intemperanze e marachelle studentesche, guardando nel volto attonito della povera ex discepola l’espressione di una città che ha smarrito il senso civile, che vive nella barbarie, in cui la vita vale sempre meno, e il rispetto per gli altri è quotidianamente vandalizzato.
Si sarà commosso, avrà pianto, l’avrà abbracciata e le avrà sussurrato quella massima di Seneca che ha scolpito la nostra adolescenza: “Non disperare mai senza speranza, non sperare mai senza disperazione.”
Carlo e Franca ci consegnano questo messaggio, viatico al non arrendersi. Ci invitano a continuare a vivere, sperando disperatamente. Cercheremo di farlo.
Ma voi, Franca e Carlo, siate felici nella vita eterna.
Geppe Inserra

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Author: Geppe Inserra

3 thoughts on “Franca Marasco, il liceo Lanza, la nostalgia

  1. Caro Geppe, non potevi scrivere meglio di così l tuo e nostro addio a Franca. Grazie di queste parole, dense di pathos e di ricordi impareggiabili, oltreché di sofferta richiesta di aiuto per una città che non vuole arrendersi alla disperazione…

  2. Cosa dire di questo ulteriore ed efferato delitto consumato barbaramente nella nostra città. conoscevo bene Franca Marasco e prima ancora anche i precedenti titolari, che iniziarono la gestione di questa tabaccheria già dal 1954/55, un maresciallo dei c.c. in pensione. Ho vissuto in questo quartiere fino ai primi anni 70. Esattamente in Via Figliolia, alle spalle della tabaccheria ci fu il delitto Marcone che grida ancora giustizia. Più Stato e più sorveglianza nelle aeree periferiche sono indispensabili. non c’è altro da dire. il Signore riceva fra le sue braccia accoglienti l’anima buona di Franca.

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