La storia (sconosciuta) del Teatro Politeama di Foggia

Diversi amici e lettori mi hanno chiesto  dove fosse ubicato il Teatro Politeama di Foggia che ospitò la grandiosa manifestazione di lavoratori il 1° maggio 1902, di cui ho parlato in una precedente lettera meridiana.

Confesso che la stessa curiosità ha colpito anche me, soprattutto quando mi sono reso conto che non poteva trattarsi del più celebre Politeama di cui parla il compianto Antonio Vitulli nel suo bel libro I teatri di Foggia nei secoli XVIII e XIX pubblicato da Daunia Editrice. Questa struttura sorgeva in corso Garibaldi, nei pressi dell’attuale Accademia di Belle Arti, ma venne distrutta da un violento incendio che la rase al suolo nel 1877. Non funzionò per molti anni, forse non raggiunse neanche un decennio di attività: Vitulli afferma che venne probabilmente inaugurata nel 1869.

Dunque, il Politeama effigiato dalla rivista Il socialismo da cui ho tratto la foto del 1° maggio 1902 doveva essere un altro. La sua esistenza è confermata da due libri importanti, che elencano dettagliatamente i teatri esistenti tra le fine dell’800 e gli inizi del ‘900. Nel suo Legislazione e giurisprudenza dei teatri, pubblicato da Hoepli nel 1893, Enrico Rosmini elenca due teatri nella città di Foggia, classificandoli come teatri di II ordine: il Teatro Diurno e il Politeama Margherita, con una carenza rispettivamente di 600 e 500 posti. Quanto alla denominazione «Diurno» si tratta con gli probabilità di un errore di stampa, in quanto si tratta del Teatro Dauno, ovvero dell’attuale Teatro Giordano. Qualche anno più tardi, nel 1907, nel suo I teatri d’Italia e le principali piazze teatrali (Società Editrice Teatrale) Luigi Grabinski-Broglio, conferma i due teatri, indicandoli quali Teatro Dauno e Politeama Nazionale.

Per cercare di saperne di più sul Politeama Margherita o Nazionale, ho chiesto aiuto ad amici che si occupano di storia del territorio, e mi è venuto in soccorso Nando Romano. Ecco di seguito il suo prezioso contributo.

«Il Politeama fu progettato in legno con tettoia di legno e metallo realizzata dalla locale Scuola professionale di arti e mestieri, nella seconda metà del 1894 dall’ing. Achille Petti su disposizione del costruttore Nicola Fares, il prospetto mostrato nella foto pubblicata da Lettere Meridiane era di m. 25, la profondità 40 m.; la porta principale portava in un peristilio dal quale si accedeva al teatro da vari ingressi. La platea conteneva 300 posti, era circondata da un anfiteatro per cui si giungeva a circa 400; quindi 20 palchi, 4 palchetti di proscenio e relativo anfiteatro fra i palchi, con circa 70 posti. La platea poteva diventare una pista per altre esibizioni, anche di natura circense. Il palcoscenico aveva le stesse misure del teatro Mercadante di Napoli. Non mancavano le scuderie per le compagnie equestri. Fu incaricato di realizzare lo scenario il pittore foggiano Giuseppe Fania, cui è stata anche dedicata una strada.

Nel Politeama si svolgevano spettacoli di vario tipo ma anche conferenze politiche per cui non c’è da meravigliarsi se ospitava anche raduni come quello del 1° maggio. Eccone alcune, ricordate dalla stampa di quegli anni:

– “Il Foglietto  Corriere di Foggia Anno III, n. 204 del 12 luglio 1900 Le elezioni amministrative. Comizio del comm. Perrone al Politeama nazionale per rendere conto della sua amministrazione; presieduto dal senatore Nannarone. Elezioni, maggiori voti a Nannarone e Perrone. Riconferma dell’amministrazione attuale.

– “Perché“, diretto da Giovanni Palazzo, 24 Marzo 1901 alle ore 12 il prof. Enrico Ferri deputato socialista tenne una conferenza: “Passato, presente e avvenire.” E appunti manoscritti di Domenico Fioritto. mss. (6 cc.) sull’intervento di Ferri a Foggia al Teatro Politeama, 24 marzo 1901

– “Il Foglietto” 27 settembre 1903, anno VI, n. 76 (n. 569 Il politeama nazionale: riapertura del politeama nazionale con una compagnia d’operette)

Non mancavano spettacoli che affiancavano arti varie, nel clima di modernismo e suggestione del progresso come quella che vedete in alto, che risale probabilmente al 1902. Il Politeama Nazionale fu sostituito dal luglio del 1921 dal Politeama Arena o Cicolella.»

La locandina dello spettacolo, che potete guardare o scaricare in alta risoluzione cliccando qui, è stata rinvenuta da Romano nell’archivio del Ceda (Centro Educativo di Documentazione Arti Circensi) che conserva anche un altro reperto interessante, che consente di datare la locandina al 1902: la cartolina inviata dal direttore della Compagnia Ateniese di teatro, Wonaff, datata 7 febbraio 1902, al sindaco di Ascoli Piceno, in cui si legge che la compagnia si esibiva in quei giorni al Politeama Nazionale di Foggia.

Fin qui la storia del Politeama, così brillantemente ricostruita da Romano, che ringrazio molto per la sua passione. Restava tuttavia da risolvere la questione della ubicazione, del teatro, per definire la quale si è rivelato particolarmente utile un documento reperito su Internet Culturale: il verbale della seduta del consiglio provinciale del 23 novembre 1894. L’assise provinciale è chiamata a ratificare una delibera adottata dalla giunta il 27 ottobre, con cui veniva concesso il «permesso al Sig. Nicola Fares di prolungare com lastroni il passaggio sul fosso di scolo della strada di circonvallazione di Foggia, dirimpetto al politeama nazionale ora costrutto».

Quindi il Politeama sorgeva in un’area prospiciente la circonvallazione. Tanto è bastato acché Nando Romano risolvesse anche l’enigma della ubicazione del Politeama, con tanto di foto dello stesso. Ma questa storia ve la racconto domani…

Geppe Inserra

(1. continua)

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Author: Geppe Inserra

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