Fabrizio Gifuni: “La cultura può illuminare il futuro. Anche a Foggia.”

Una bella serata foggiana all’insegna della fiducia e dell’ottimismo, quella celebrata ieri a Parcocittà, che ha ospitato Fabrizio Gifuni. Dato il particolare affetto che l’attore nutre per la Capitanata, il tema della serata («Ripartire dalla cultura») si è incrociato con il più generale tema della ripartenza di Foggia, che proprio nella cultura, nella partecipazione, può trovare gli strumenti giusti per contrastare la crisi sociale e civile che da troppo tempo l’affligge.

La famiglia di Gifuni è originaria di Lucera. Suo nonno, Giambattista è stato il fondatore della Biblioteca Civica; suo padre, Gaetano si trasferì a Roma, dov’è stato segretario generale del Quirinale e Ministro. Il ponte tra la Capitale e la Capitanata è però rimasto ben saldo. «Sono profondamente legato a questa terra da 320 anni di storia familiare. La nostra casa è rimasta la stessa per tutto questo tempo. La maggior parte dei miei lavori li ho preparati a Lucera. Sono convinto che i luoghi hanno un’anima. La vera cultura è quella che si occupa dei luoghi, li tutela.»

Inevitabili i riferimenti a Lucera: Gifuni si è soffermato, in particolare, sull’Anfiteatro Romano e sul Teatro Garibaldi, restituiti alla loro identità di contenitori culturali. «Se non ci si prende cura dei luoghi, diventano un posto come l’altro; restituire loro l’identità diventa un’opportunità di crescita per tutta la comunità.»

Come esempio importante, Gifuni ha citato proprio Parcocittà: «diversamente dall’Anfiteatro e dal Teatro Garibaldi, Parcocittà è un luogo che non esisteva, ma grazie all’impegno e alla tenacia dei volontari che se ne sono occupati, ha sottratto l’area al degrado in cui era piombata, ha dato una diversa identità a tutto il quartiere. Se i territori vengono abbandonati, si formano le paludi e arrivano i coccodrilli, che divorano tutto e distruggono il futuro. La cultura non ha la bacchetta magica, ma può accendere la luce. Parcocittà ha acceso la luce sul quartiere diventando un luogo importante. Perciò c’è bisogno di lottare, perché un luogo, un presidio così importante continui ad esistere.»

Gifuni ha quindi sottolineato l’importanza del lavoro culturale, raccontando la sua esperienza lucerina, che ha definito «un’opera di volontariato civico». Dal 2017, è direttore artistico, con Natalia Di Iorio, di PrimaVera al Garibaldi e PrimaVera all’Anfiteatro, sostenute dal Consorzio Teatro Pubblico Pugliese. Le rassegne hanno ospitato nomi di primaria importanza del panorama teatrale e musicale nazionale ed internazionale, accendendo letteralmente i riflettori su Lucera e dando una chance in più alla recente candidatura della cittadina a «capitale della cultura». «Non è stato un percorso semplice. All’inizio non sono mancate alcune incomprensioni, che però sono state completamente superate. Il lavoro culturale si costruisce con lentezza, passo dopo passo…», ha chiosato Gifuni, concludendo il suo intervento con l’invito ai presenti a partecipare all’eccezionale evento che domani, sabato 22 luglio, aprirà PrimaVera all’Anfiteatro: un concerto della grande cantante e attrice tedesca, Ute Lemper.

La conversazione con l’attore regista è stata animata dalla presentazione di Simona Padalino e Giuseppe D’Urso, le domande dei giornalisti sono state coordinate da Nicola Saracino. Presente alla serata anche il sindaco di Lucera, Giuseppe Pitta, che nel suo intervento ha inevitabilmente commentato la candidatura della sua città a capitale della cultura: «Dal 2017 Lucera ha cominciato a sognare grazie a Gifuni, spero che tutte le popolazioni pugliesi possano condividere il nostro sogno, per ridare visibilità al nostro territorio.» Apprezzata anche la lettera del commissario straordinario del Comune di Foggia, Vincenzo Cardellicchio, che ha espresso il plauso e la gratitudine della città per l’iniziativa.

Grazie a Fabrizio Gifuni, anche Foggia, ieri sera, ha ripreso a sognare, almeno un po’. Ce n’era veramente bisogno.

Geppe Inserra

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Author: Geppe Inserra

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