La puntata odierna di Memorie Meridiane, la rubrica del nostro blog che regala ad amici e lettori gadget digitali sul nostro passato e la nostra identità, vi porta in uno degli angoli più belli della città di Foggia, sicuramente il più immortalato ed effigiato in cartoline ed antiche stampe.
Parliamo di quella che una volta era piazza Lanza e adesso è piazza Umberto Giordano. Le immagini che offriamo oggi documentano i considerevoli cambiamenti che hanno interessato la piazza nel corso dei decenni, ma anche la sua centralità rispetto alla città, la sua bellezza. Come sempre, vi ricordo che quelle che vedete nell’articolo sono solo miniature della fotografia, in alta risoluzione, che potete guardare e/o scaricare cliccando sull’immagine stessa, o sulla didascalia
La stampa che potete ammirare qui sotto è la rappresentazione più antica. La datazione non è certa, ma dovrebbe risalire ai primi anni del Novecento o agli ultimi anni dell’Ottocento, e comunque a prima che la piazza fosse interessata dalla radicale trasformazione che avrebbe subito con la costruzione del Palazzo degli Uffici Statali.
Al centro, fanno ancora bella mostra di sé l’Orfanotrofio Maria Cristina e la Chiesa di Sant’Elena, l’uno e l’altra abbattuti qualche decennio dopo, per consentire la realizzazione del Palazzo, progettato da Carlo Vannini e finito di costruire nel 1936. La scelta del sito comportò non poche polemiche e discussioni tra i “decisori” politici dell’epoca. Alcuni avrebbero preferito che fosse ubicato in una zona più periferica della città (in via Napoli, vicino all’Istituto delle Marcelline) più vicina agli altri palazzo della pubblica amministrazione, il Municipio e la Prefettura. La scelta cadde sul sito più centrale per esaltare il progetto della “grande Foggia”, che il regime fascista stava perseguendo attraverso la costruzione e la concentrazione urbanistica di edifici importanti, come il Palazzo degli Studi, il Palazzo dell’Acquedotto Pugliese, il Palazzo della Bonifica, il Palazzo delle Statue.
Possiamo vederlo in tutta la sua imponenza nella seconda immagine, che risale agli anni Quaranta del secolo scorso.
La mole del Palazzo degli Uffici Statali, la cui costruzione è stata appena terminata, incombe sulla piazza. L’immagine è molto bella ed animata, dà l’idea di una città in febbrile movimento e in crescita, in cui compaiono e si incrociano pedoni, automobili, caretti e motocicli.
Di questa suggestiva cartolina, restaurata digitalmente, vi forniamo anche una versione colorizzata.
Le altre due immagini si riferiscono invece ai primi anni del secolo scorso e ritraggono la piazza dalla prospettiva opposta. Sono entrambe piuttosto rare.
Quella qui sotto è datata 1907, ed è significativa per due particolari caratteristiche: la presenza della Trattoria Lanza, al civico 72, e la totale assenza di veicoli a motore. È una fotografie d’autore, essendo firmata da Vincenzo Mancini, noto fotografo foggiano dell’epoca.
Ancora più antica è l’ultima cartolina. La fotografia scattata dall’alto, da una prospettiva assolutamente insolita, dalla sommità di uno dei palazzi sullo stesso lato della Trattoria. Anziché gli aspetti monumentali viene privilegiato ed inquadrato il parco. Guardando il panorama vediamo l’aspetto di una città ancora molto piccola. Non si vede il Municipio, il Campanilee della Chiesa di San Michele. La campagna comincia subito dopo i Quartieri Settecenteschi, che si intravedono sullo sfondo.
Nella foto si può osservare bene il Monumento a Vincenzo Lanza, di spalle, protagonista di un altro consistente rimaneggiamento, quando sarebbe stato trasferito nei viali della Villa Comunale, per fare posto al Monumento ai Caduti, a sua volta trasferito dopo qualche decennio per far posto ai monumenti dedicati al compositore Umberto Giordano.
Ancora una volta, vi ricordo che quelle che vedete nell’articolo sono solo miniature della fotografia, in alta risoluzione, che potete guardare e/o scaricare cliccando sull’immagine o sulla didascalia.
Buona visione.
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Invio a Geppe (giuseppe) auguri vivissimi di buon onomastico
Ringrazio di cuore, Giacomo