La Cgil ricorda Michele Magno, a vent’anni dalla sua scomparsa

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La mia formazione culturale, politica e sindacale deve molto a Michele Magno. Ma è l’intera Capitanata che dev’essere molto grata a questo autentico «gigante», uno dei protagonisti più grandi e significativi della stagione politica che sprigionò la crescita economica e civile della nostra provincia. Pochi possono vantare un curriculum così ponderoso. Segretario provinciale della Cgil dal 1950 al 1954, sedette nei banchi del Parlamento dal 1953 al 1972, prima come Deputato, quindi come Senatore. Comunista, fu anche Sindaco di Manfredonia dal 1975 al 1982, battendosi per la delocalizzazione dello stabilimento petrolchimico, dopo l’incidente che provocò l’esplosione della colonna di arsenico.

Particolarmente sensibile ai temi dello sviluppo, si impegnò tenacemente per la utilizzazione in loco del metano prodotto dai giacimenti rinvenuti nelle colline del Subappennino Dauno.

Amico personale di Giuseppe Di Vittorio, il grande sindacalista di Cerignola che guidò la Cgil nazionale, il suo nome resta legato alle maggiori lotte per emancipazione dei lavoratori.

Nato a Manfredonia da una famiglia molto povera, fu il primo figlio di pescatori della città sipontina che riuscì ad approdare alla scuola media. Convinto e tenace assertore della importanza della cultura e della conoscenza per il riscatto delle fasce più povere della popolazione, Michele Magno è stato anche tra i primi esponenti politici e sindacali a studiare e raccontare la memoria e la storia del movimento operaio della provincia di Foggia, con una serie di importanti pubblicazioni.

Ho avuto il piacere e l’onore di conoscerlo da vicino quando dirigevo «Area», settimanale del Pci edito da Franco Mastroluca, che può essere considerato per molti versi l’erede politico di Magno. Il giornale pubblicò, come supplemento, il suo libro La Capitanata dalla pastorizia al capitalismo agrario, un saggio ancora oggi fondamentale per comprendere le trasformazioni e i mutamenti che hanno interessato la provincia di Foggia nell’era moderna e contemporanea. Di Michele Magno mi colpirono la brillante intelligenza e la profonda umiltà. Era uno studioso di alto profilo, ma non esitava a confrontarsi su titoli, scelte redazionali, impaginazione. Conversare e confrontarsi con lui era sempre occasione di arricchimento. Un vero Maestro.

In occasione del ventesimo anniversario della sua scomparsa, la Cgil lo ricorderà domani, venerdì 3 marzo, presentando la nuova edizione del suo libro più noto: Galantuomini e proletari in Puglia, uscito per la prima volta nel 1984, per i tipi di Edizioni Bastogi. Interverranno all’evento, che si svolgerà alle 17.30 nell’Auditorium della Camera del Lavoro di Foggia, Maurizio Carmeno, segretario generale Cgil Foggia, Andrea Leccese, saggista e curatore della ristampa del volume, Daniela Marcone, vice presidente  nazionale di «Libera» e Pino Gesmundo, segretario generale Cgil Puglia. Non mancate. È una bella occasione per rendere omaggio alla memoria di un protagonista della nostra storia.

Geppe Inserra

[Nella foto, Magno viene festeggiato dai suoi concittadini dopo l’elezione a sindaco di Manfredonia. A sinistra, Maria Schinaia, fondatrice dell’UDI (Unione donne italiane) e delle politiche culturali pubbliche, come Assessore provinciale alla cultura. Se volete approfondire la conoscenza di Michele Magno vi suggerisco la lettura di questa lettera meridiana pubblicata qualche anno fa e la visione del filmato che conclude l’articolo, tratto dagli archivi fotografici dello stesso Magno, e di Matteo Carella e Donato Renzulli]

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Author: Geppe Inserra

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