Un capolavoro rimasto nascosto per anni, tornato alla luce grazie al progetto “Memoria Ritrovata“, promosso da Auser Territoriale e Spi Cgil di Foggia. È il documentario “Non è più un’isola“, girato su Gargano, nel 1970 da Giuseppe Ferrara, con testo e consulenza di Sabino Acquaviva. Una eccezionale coppia di autori che nel cortometraggio ha raccontato in maniera straordinariamente efficace le profonde trasformazioni che hanno interessato negli anni Sessanta del secolo scorso la Montagna del Sole.
Il processo di industrializzazione, il boom turistico legato anche al fenomeno di padre Pio hanno fatto perdere al Gargano le caratteristiche di comunità chiusa che lo rendevano quasi un’isola, ma allo stesso tempo hanno innescato profondi squilibri.
Come afferma Acquaviva nel suo commento parlato, esaltato dalle sublimi sequenze di Ferrara:
“Il Gargano non è più un’isola. Speculazione edilizia e sviluppo urbanistico si mescolano, i paesi cambiano volto insieme al modello umano a cui si ispirano. La lacerazione dell’uomo fa tutt’uno con quella del paesaggio e dello spazio urbano. La civiltà ripete i suoi errori. Lo sviluppo continua ad arrivare secondo schemi imposti dall’esterno. Nel Mezzogiorno, come in Sicilia, in India, come in Sudamerica. In realtà, i ‘primitivi’ non sono tali. Possiamo soltanto dare loro i mezzi affinché ricostruiscano i propri valori, rinnovandoli in armonia con la loro storia e con i rapporti sociali nel cui ambito si sono formati come uomini.”
È la prima enunciazione della tesi che porterà, qualche anno dopo, il grande sociologo padovano a teorizzare e a sostenere l’idea del Parco Nazionale del Gargano, di cui diventerà il padre morale.
“Non è più un’isola” è stato presentato per la prima volta al pubblico nel corso di una riuscita e affollata serata svoltasi al Centro Sociale Montalcini di Manfredonia, nell’ambito del progetto Memoria Ritrovata che Auser Territoriale e Spi Cgil hanno promosso con il sostegno di Regione Puglia e Consorzio Teatro Pubblico Pugliese, in collaborazione con Fondazione Foa, Anpi e Ufficio Scolastico Provinciale.
Dopo i saluti del presidente del Centro, Nino Fabrizio, che ha manifestato la disponibilità del Montalcini ad organizzare iniziative rivolte ad accrescere la conoscenza della storia e dell’identità del territorio garganico, ha introdotto i lavori il segretario generale Spi Cgil di Capitanata, Alfonso Ciampolillo: “Il nostro progetto – ha spiegato – mira a stimolare la riflessione sul futuro, partendo dalla conoscenza del passato. La memoria non deve solo alimentare la nostalgia, ma aiutarci a costruire il futuro, traendo esempio dalla storia, dalla nostra storia.”
Il recupero del prezioso filmato si deve alla fortunata sinergia tra il presidente di Auser Territoriale Foggia, Geppe Inserra, cinefilo, già direttore artistico del Festival del Cinema Indipendente di Foggia e la Cineteca di Bologna, che ha curato la catalogazione e la digitalizzazione del catalogo di Corona Cinematografica, la casa produttrice del cortometraggio. “Giuseppe Ferrara – ha detto Inserra presentando la pellicola – è stato un indiscusso maestro del cinema italiano, e questo capolavoro dimenticato e fortunatamente ritrovato lo certifica. È un gioiello da divulgare e far conoscere, un pezzo di grande cinematografia, corroborato da un testo di grande spessore, che spinge alla riflessione e alla discussione.”
E così è stato, nella serata sipontina, che ha fatto registrare un dibattito intenso e appassionato. Sono intervenuti, tra gli altri, Rosa Porcu, ex docente, che ha auspicato che il filmato possa presentato anche nelle scuole, per essere visto dai giovani; l’ex sindaco della città sipontina, Michele Spinelli (“dobbiamo trarre il necessario insegnamento dagli errori del passato, per riflettere su come costruire il futuro”) e l’ex sindaco Gaetano Prencipe.
“Dobbiamo essere grati a Sabino Acquaviva – ha detto Prencipe – per averci spinto, in quegli anni, all’autocoscienza, per averci aiutato a capire i limiti del modello di sviluppo che avevamo seguito e per aver contribuito in maniera decisiva alla costruzione del Parco del Gargano, che resta un prezioso strumento di crescita sociale e civile”, ha detto, auspicando che Manfredonia possa intitolare una strada al sociologo di Padova.
L’idea è stata entusiasticamente accolta dai presenti. Spi Cgil, Auser Territoriale e Centro Sociale Montalcini si faranno carico di promuovere le iniziative opportune, perché l’intitolazione di una strada a Sabino Acquaviva diventi realtà.
Una serata importante, quella di Manfredonia: un’ulteriore, decisiva dimostrazione della utilità e della necessità della memoria, insostituibile strumento di riflessione sul presente, e di ispirazione per il futuro.
[Nella foto di apertura, un fotogramma del documentario particolarmente significativo: un antico comignolo garganico incontra un’antenna televisiva. Nella foto sopra, un momento della serata con l’affollata platea partecipante.]
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Iniziativa interessante, ringrazio l’instancabile e poliedrico dott. Inserra per questa ulteriore tessera aggiunta al nostro mosaico storico e culturale.
Il documentario è liberamente visionabile sul web?
Ringrazio per l’apprezzamento. Il documentario non è visionabile sul web. Tuttavia speriamo di poter organizzare altre proiezioni. Lei dove risiede? (g.i.)
Sono di Foggia.
Nel caso si dovesse organizzare qualcosa in zona interverrei ben volentieri.
Al momento non abbiamo in programma (scrivo in prima persona facendo parte degli organizzatori) proiezioni a Foggia, ma se la cosa risultasse d’interesse di un gruppo potremmo pensarci, grazie, Geppe Inserra