Seconda stazione, D’Emilio: “Garantire l’intermodalità”

Il tema della seconda stazione ha sollevato spesso roventi polemiche. C’è chi non la voleva affatto, chi intendeva localizzarla presso uno scalo già esistente (Incoronata) e chi invece pensava che si trattasse comunque di una opportunità per la città di Foggia. Tra questi ultimi figurava Francesco D’Emilio, che nel periodo di maggiore intensità del confronto sedeva nella Giunta comunale di Foggia, quale assessore comunale all’urbanistica e alla pianificazione e programmazione del territorio. Per D’Emilio, più volte intervistato da Lettere Meridiane sull’argomento, la seconda stazione rappresentava una possibilità per rilanciare l’intero nodo ferroviario del capoluogo dauno.
La questione è tornata d’attualità dopo i «distinguo» posti dalla commissione straordinaria che guida il Comune di Foggia dopo lo scioglimento del Consiglio Comunale, al progetto di Rete Ferroviaria Italiana: i commissari hanno vincolato ad alcune condizioni e prescrizioni il parere favorevole al progetto definitivo. In particolare, si chiede a RFI la realizzazione di una vera e propria stazione e non una semplice fermata, in modo che sia garantita l’intermodalità.
D’Emilio commenta la decisione di Palazzo di Città con una lettera alla nostra redazione, che volentieri pubblichiamo.

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Francesco D’Emilio

La presa di posizione della Commissione Straordinaria mi sembra finalmente una buona notizia. Al netto di tutto ciò che è successo, credo che la seconda stazione meriti una valutazione positiva. Continuo a ritenere che l’opera sia molto importante per la città di Foggia, pur essendo stata tanto osteggiata da gran parte dell’opinione pubblica e non solo, visto che anche i sindacati non erano favorevoli.

Credo che si sia tornati sulla mia idea e sul mio lavoro che prevedevano una stazione anche di scambio, che avesse come particolarità la capacità di permettere a chi proviene da Roma di scendere e prendere il treno per il Gargano con servizi da concordare con Ferrovie del Gargano, oltre alla possibilità di raggiungere da un lato (sempre in scambio) Potenza, dall’altro Lucera e San Severo. Potrebbero adesso essere maturi i tempi per riprendere un’altra idea con la realizzazione di una bretella di collegamento con l’aeroporto Gino Lisa, all’epoca chiuso, ma di cui sono sempre stato un fautore.

Adesso bisogna impegnarsi per realizzare anche tutti i servizi accessori su gomma. Chissà che non si possa recuperare in qualche modo anche il progetto del Treno Tram, rispetto al quale la seconda stazione rappresentava uno snodo fondamentale. Anche se la progettualità prevista da Capitanata 2020 non è andata in porto, si può pensare alla connessione di fermate già esistenti in città con le tre direttrici provinciali San Severo- Lucera – Manfredonia. Esistono già le fermate Foggia Fiera e Foggia Croci Nord. Insomma un sistema logistico che, se realizzato, può dare un grande impulso alla mobilità.

Posso dire con orgoglio che questa intuizione si trova già scritta ed approvata nel PUMS (Piano Urbano Mobilità Sostenibile, n,d,r,) di cui Foggia si dotò già nel 2017 e che ci permise di partecipare e vincere bandi regionali e nazionali per la realizzazione delle Piste Ciclabili. Evidentemente, considerato la ferma presa di posizione dei commissari creo di poter dire che non ero poi tanto visionario. Pur non facendo più politica attiva questi temi continuano a starmi a cuore, così come gli interessi della città. Ho avuto modo di parlare del tema con il vice ministro delle Infrastrutture e Trasporti, Bignami, che è molto interessato e segue personalmente la vicenda Foggia. Grazie per l’attenzione.

Francesco D’Emilio

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Author: Geppe Inserra

4 thoughts on “Seconda stazione, D’Emilio: “Garantire l’intermodalità”

  1. D’accordo con d’,emilio, ma dell’ex stazione e dintorni che si fa? Si lasciaorire, come già duccesso x altri quartieri e parti fiorenti della città. In primis, via Arpi e collegati, ecc. A mio avviso, prima di prevedre, bisogna salvare il presente e il oassato!

  2. Se “gran parte dell’opinione pubblica” non vede di buon occhio il progetto di una seconda stazione, forse si dovrebbe provare a capirne le ragioni.
    Ne propongo una.
    Foggia è una città in fase di forte contrazione demografica, tende ogni giorno a farsi più piccola, non più grande. Questo dato, di per sé non positivo, può essere però un’occasione per rivedere l’assetto della città, tornata ad una popolazione poco più numerosa che nei primi anni ’60.
    Tenendo a mente questo dato, non riesco davvero a comprendere come si possa pensare di realizzare una seconda stazione ferroviaria quando già la prima langue da anni vedendo la propria utenza diminuire di pari passo con una città che certo non sente il bisogno di liberare il proprio centro cittadino, con le sue attività commerciali e ricettive, da chissà quale sovraffollamento, anzi.
    Con la prospettiva poi, tuttaltro che improbabile che i cittadini della Capitanata restino sulla banchina della tanto auspicata “seconda stazione” a guardare stupìti i FrecciaRossa provenienti da Bari correre come il vento verso la Capitale.

    E allora, se non ai foggiani a chi gioverebbe questa ennesima “grande opera” ?

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