L’idea vincente: raccontare la Shoah con il fumetto

La mostra allestita dalla Fondazione Monti Uniti per il Giorno della memoria 2023 è bella, molto bella, efficace e per certi versi perfino consolatoria.

Potrebbe sembrare azzardato applicare la categoria estetica della bellezza a disegni ed opere d’arte che illustrano un racconto così drammatico come «Se questo è un uomo» di Primo Levi, che appartiene piuttosto alla categoria dell’orrido. Ma la bellezza è intrinseca all’arte, e, in questo caso, sta nelle potenza espressiva delle immagini, nella loro capacità di coinvolgere lo spettatore, di regalargli emozione profonda.

La celebrazione del Giorno della Memoria costituisce un punto fermo della programmazione annuale della Fondazione, che ha spesso affidato all’arte e alla musica la funzione di ricordare, denunciare, far riflettere.

Il presidente Aldo Ligustro e Gianfranco Piemontese, componente del consiglio di amministrazione della Fondazione e curatore della Mostra, quest’anno hanno voluto in un certo senso alzare l’asticella: il compito di rappresentare la Shoah, declinando visivamente le pagine struggenti del romanzo di Levi è toccato alla «nona arte». L’incontro tra letteratura e fumetto è perfettamente riuscito.

«La mostra – scrive nella Presentazione del ricco catalogo il presidente Ligustro – non si limita a offrire l’occasione per rammentare, attraverso la “nona arte”, la memoria dello sterminio ma mira anche a stimolare una riflessione sulla relazione tra la Shoah e le sue possibili rappresentazioni, specie quando a realizzarle è un medium tradizionalmente considerato pop più di ogni altro.»

Ad interpretare l’opera del grande scrittore, egli stesso vittima della barbarie nazifascista, sono stati chiamati 16 artisti del fumetto e dell’illustrazione, tutti pugliesi. «Sedici tra donne e uomini che praticano quest’arte con ottime affermazioni nel settore dell’editoria nazionale ed internazionale – afferma Gianfranco Piemontese. Per questo penso che la parola orgoglio, che raramente utilizzo, ma che in casi come questa mostra, dove arte e cultura trovano una solida affermazione, rappresenti il giusto tributo a quanti sono nati e cresciuti in un contesto territoriale come quello della Capitanata e dell’intera Puglia. Il fumetto è arte e comunicazione diretta e nello specifico di questa mostra rappresenta la concreta possibilità di raggiungere le menti – e speriamo non solo quelle – di più persone.» Ha ragione Piemontese a sentirsi orgoglioso: uscendo dalla mostra mi sono sentito «confortato»: dalla consapevolezza che l’arte sconfigge sempre l’odio, la violenza il razzismo, l’oscurantismo e che tanta bellezza sia stata sprigionata dal talento creativo di artisti di questa terra, che di bellezza ha tanto bisogno.

Non è un caso che Alessia Paragone, co-autrice dei testi del catalogo, parli di Rinascimento pugliese del fumetto. «Seguire il proprio talento, raccontare le emozioni con i disegni, non arrendersi mai – scrive – : questo è quanto hanno fatto gli artisti presenti in questa mostra dedicata all’opera di Primo Levi. Francesco Saverio Cancelliere, Mirko Di Nola, Rosalina Forte, Giuseppe Guida, Malusa Kosgran, Francesca Maiorano, Mario Milano, Martina Pesce, Giuseppe Petrilli, Umberto Romaniello, Pio Siliberti, Daniela Tzvetkova, Gigia Granato, Mirko Cusmai, Germano Massenzio Alessio Fortunato, sono i disegnatori eccezionali che con il loro talento hanno interpretato l’opera di Primo Levi. Vera e propria letteratura a fumetti, dove ogni autore mette il suo stile a disposizione del racconto e prova a rappresentare l’orrore della Shoah.»

A rendere vincente l’idea della mostra c’è proprio la diversità delle cifre stilistiche degli autori, che rende la rappresentazione ancora più intensa e coinvolgente per chi la visita.

È davvero un appuntamento da non perdere. Andateci: c’è tempo fino all’11 febbraio (dalle ore 10 alle 13 e dalle ore 17 alle 20. Ingresso libero).

Geppe Inserra

[Nella immagine di apertura: Violenza e indifferenza (1978) di Francesco Saverio Cancelliere. Qui sopra: Haftlinng (2023) di Umberto Romaniello]

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Author: Geppe Inserra

1 thought on “L’idea vincente: raccontare la Shoah con il fumetto

  1. Complimenti x la mostra a fumetti a più voci sulla Shoah di Primo Levi, letterato del dolore sommo e dell’orrido. Apprezzo ancor più per la presenza nel gruppo di talenti foggiani e pugliesi. Tanto a significare che anche la nostra arte viaggia sull’onda dell’innovazione. Bravo a Gianfranco Piemontese e al presidente Ligustro dei Monti Uniti per la scelta impeccabile dei temi e dell’irganizzazione!

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