Quando si devono commentare pagine belle come quella che la gente foggiana ha scritto ad Alessandria per la semifinale di Coppa Italia che opponeva il Foggia alla Juventus Next Gen, è facile cadere nella retorica. “Stasera il Moccagatta sembra lo Zaccheria” ha commentato Giuseppe Galati, aprendo la telecronaca di Rai Sport. A chiarire il concetto in modo ancora più esplicito, a fine partita, l’allenatore dei bianconeri, Massimo Brambilla: “Non è stata facile, avevamo tutto lo stadio contro.”
In effetti, lo stadio di Alessandria rigurgitava di tifosi rossoneri: sembrava proprio che i satanelli giocassero in casa.
Da Foggia sono partiti in almeno 1.500, ma nel conto delle presenze foggiane sugli spalti c’è anche da tener presenti le migliaia di foggiani residenti in Piemonte che hanno voluto prendere parte alla festa. In fondo la sfida del Moccagatta ha scritto una pagina di storia della città tutta, non solo sportiva.
È stata anche una rimpatriata tra i foggiani restati a Foggia e quelli costretti ad andare via. Pochi lo sanno, ma la Capitanata è la provincia italiana che esprime il maggior numero di emigrati che risiedono nel capoluogo piemontese. Secondo uno studio del Comune di Torino, nel 1990 abitavano all’ombra della Mole Antonelliana la bellezza di 38.971 foggiani.
In fondo, quella tra Juventus Next Gen e Foggia è stato un derby stracittadino, più che una partita tra le squadre di due città che distano quasi 900 chilometri.
La passione per il Foggia si è espressa sugli spalti in modo quanto mai caloroso, ma civile e composto. I tifosi hanno incitato e sostenuto la squadra dal primo all’ultimo minuto, applaudendo i satanelli anche dopo la delusione dei calci di rigore che hanno deciso l’esito della sfida.
In casi del genere (ahi, la retorica) si dice che è stata una festa dello sport. È vero, ma non solo. La rimpatriata di mercoledì sera dovrebbe offrire qualche ulteriore spunto di riflessione.
L’identità di una città è scandita prima di tutto dalle passioni di chi ci abita e la vive. Piaccia o meno, il Foggia rappresenta una parte importante dell’identità cittadina. Il legame tra Foggia e il Foggia è profondo, radicato e andrebbe valorizzato anche a fini civili.
Per dirla chiaramente e fuori dai denti, in una città, come Foggia, affetta da profondi fenomeni di disgregazione sociale e da scarso senso civico, non sarebbe bello se la stessa passione manifestata al Moccagatta di Alessandria dai supporter rossoneri venisse dedicata alla città?
In fondo, basterebbe tifare non solo per il Foggia, ma anche per Foggia.
Geppe Inserra
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Da sportivi c’è da dire che questi giovani della Juve ci sono stati superiori gia dal primo tempo quando hanno preso campo. nel secondo tempo poi non c’è stata partita e qualche sussulto lo si deve soltanto a qualche azione del veloce e bravo Jacoponi, che ha messo in difficoltà la difesa Juventina.
Quando ero più giovane, 6 decenni fa, mi recavo a tifare il FOGGIA nel lontano Piemonte in treno o con il pulman organizzato dalla camera del lavoro. Che rimpatriata con i nostri concittadini “espatriati” per lavoro. E che abbracci effettuosi prima di rincasare.
Ora la passionaccia la esprimo davanti al televisore e sono molto contento di vedere questi giovani tifosi che continuano a tifare e soffrire per la nostra squadra di calcio. Condivido con te il desiderio di vedere la stessa passione per la città di Foggia che purtroppo continua da lunghi anni a stare negli ultimi posti di classifica per indici di civilta’,Basterebbero solo mille giovani volenterosi con la stessa passione,mi ripeto, mostrata per la squadra calcistica trasferita in impegno POLITICO con la P maiuscola per risollevare le sorti della nostra amata città. I have a dream.
Si è vero che parecchi residenti in Piemonte erano presenti ma è anche vero che ad Alessandria in molti siamo arrivati da quasi tutte le regioni del centronord, io ed un’altra decina dalla Toscana, altri che conosco, dalla Liguria, Emilia Romagna, Veneto, Lombardia addirtittura residenti in Francia e Germania. Condivido il suo articolo ed in particolare la sua ultima riflessione su Foggia ed Il Foggia che comunque l’allargherei anche a tutta la Capitanata.
Concordo, caro Geppe, sulla necessità di tifare per Foggia in quanto nostra città! Ciò condurrebbe ad attuare politiche virtuose da parte di chi ci amministra e comportamenti civili da parte di noi semplici cittadini: allora veramente Foggia (e non solo il Foggia) si autopromuoverebbe in serie A!