La poesia che sprigiona emozione di Rosa Serra

Nella intensa serata che la Pro Loco di Pietramontecorvino ha dedicato al “pensiero creativo”, riproponendo dopo 31 anni la kermesse di “Inedito d’autore“, la videopoesie hanno svolto un ruolo importante.

Hanno “comunicato poesia” in modo diverso rispetto a quanto possa fare la lettura. Sfogliare un libro di poesia e leggerlo, è certamente un esercizio intellettuale (e spirituale) importante. Ma ascoltarle, meglio se accompagnate da immagini e musica, dà la possibilità di una fruizione collettiva della poesia, e della condivisione delle emozioni che suscita.

È successo, nella sera di Pietramontecorvino, grazie a Bruno Caravella, di cui abbiamo già parlato in un precedente articolo, e a Rosa Serra.

Poetessa sensibile e raffinata, Rosa ha una speciale vocazione per la “poesia d’occasione”, ovver per il comporre versi per determinate circostanze, che rappresenta una dimensione antica dell’arte cara ad Euterpe.

Quando l’ho invitata a partecipare ad “Inedito d’autore“, la Nostra si è messa a studiare la storia di Pietramontecorvino, i suoi angoli e i suoi paesaggi nella idea di scrivere qualcosa di inedito per l’occasione.

Ne è venuta fuori “Il paese di pietra” che potete ascoltare e vedere più sotto, nella interpretazione dell’autrice e di Tonio Sereno, accompagnata dallo scorrere delle struggenti immagini d’epoca messe a disposizione da Carolina Niro e Anna Maria Cardillo.

I versi trasudano l’emozione e lo stupore che ha accompagnato l’autrice nel suo avvicinamento a Pietramontecorvino, svelando una costante della sua poetica: emozione che si traduce in versi, versi che producono emozione. E la poesia come strumento insostituibile, per capire la realtà che sta oltre quella che possono cogliere sguardi approssimativi e distratti.

Lo stesso spessore si ritrova in “Tratturi“, che Rosa ha voluto scegliere per la kermesse di “Inedito d’autore” dopo che l’avevo invitata a leggere la parte iniziale della riedizione di “Statale 17”, cortometraggio di Giovanni Aquilino, di cui ho curato testo e sceneggiatura.

Il tratturo, simbolo della civiltà della transumanza recentemente assurta a patrimonio dell’umanità Unesco, diventa nei versi di Rosa simbolo di un passato perduto, ma che non va dimenticato. Non c’è soltanto nostalgia nei suoi versi, ma una infinita tenerezza che ci invita, appunto, a riappropriarci delle radici che abbiamo smarrito.

Ma non finisce qui. State in campana, perché domani potrete vedere “Statale 17” ed un’altra preziosa chicca che Rosa Serra ha voluto regalare ad Amici e lettori di Lettere Meridiane.

Buona visione.

Geppe Inserra

IL PAESE DI PIETRA

TRATTURI

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Author: Geppe Inserra

1 thought on “La poesia che sprigiona emozione di Rosa Serra

  1. Rosa Serra ciao
    Il commento scardina lo scrigno.
    Che non deve rimanere chiuso solo perché è uno scrigno.
    Il commento si prende il tempo come e quando vuole. Perché è prepotente.
    Invece è lo scrigno che conserva e sprigionerà il suo tempo. Quando non saprai.
    Il tempo antico e nuovo è tutto di Rosa Serra.
    La mia emozione si rifiuta di commentare.

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