A volte le cose belle ritornano. Riemergono dalla penombra dei bei ricordi e del passato. Si rifanno vive all’improvviso, come fossero accadute soltanto ieri.
Qualche giorno fa mi ha chiamato Gianni Lingua, vicepresidente della Pro Loco di Pietramontecorvino: «Vorremmo riprendere Inedito d’Autore. Ci stai? Ti va di esserne direttore artistico?»
«Riprendere» è decisamente un eufemismo. Dalla prima edizione saranno passati 31 anni. Quasi mezza vita.
I ricordi si illuminano, ma non solo di nostalgia. Trentuno anni fa, la sfida nacque per dimostrare quanto il genio creativo fosse di casa tra i monti e le colline del Subappennino Dauno, e usarlo per disegnare nuovi scenari di futuro. Per questo, chiamammo a raccolta «autori» nel senso più ampio della parola: teatranti, musicisti, artisti, registi, filmaker e artigiani della parola. Una chiamata a raccolta scandita dalla headline che recitava: «Creativi gente strana confondono un cerchio con la luna con le tasche piene di parole travestono i sogni di realtà.»
L’idea era nata dal positivo incontro di due significative esperienze: la redazione del periodico di Troia, «La Refola» e il gruppo della Pro Loco di Pietramontecorvino. Si sprigionò un’autentica fucina creativa: con me, ne facevano parte l’indimenticabile Lillo Altobelli, Giovanni Aquilino e Antonio Gelormini sulla sponda troiana, Rino Lamarucciola, Gianni Lingua, Claudia Clemente, Raffaele Iannantuono su quella petraiola.
Al nostro appello risposero in molti, nelle diverse edizioni di «Inedito d’autore». Mi rinfresca la memoria un ritaglio di «Pagine», il periodico dell’associazione cinematografica AIACE ispirata da Mauro Palma e sostenuta da Vittorio Affatato, che a partire dal 1993 sostenne l’iniziativa: i registi Luciano Emmer, David Emmer e Lucio Dell’Accio, ospiti d’onore delle prime due edizioni, e poi Lello Vecchiarino, Paolo Pinto, Guido Pensato, Matteo Coco, Savino Russo, Claudio Grenzi, Sergio De Nicola, Vincenzo d’Alterio, Maurizio De Tullio, Davide Grittani, Antonello Lioce, Luciano Ventura, Gabriele Consiglio, Leonardo De Luca, Peppino Papa.
L’articolo di «Pagine» riporta un significativo passaggio del documento d’intenti sottoscritto dai «creativi» partecipanti: «noi crediamo che il riscatto del Subappennino debba cominciare prima di tutto sul versante culturale. E per questo mettiamo a disposizione le nostre competenze e le nostre capacità.»
Da allora, tanta acqua è passata sotto i ponti. I Monti Dauni hanno vinto la loro sfida, diventando un attrattore culturale di tutto rispetto, anche per merito della «fucina creativa» che in quegli anni si sedimentò. Due esempi su tutti: il progetto Daunia Vetus che ha messo in rete le più significative emergente storiche e culturale di quelle colline, inventato e implementato da Giovanni Aquilino e da Antonio Gelormini, e il recupero di Terravecchia e della Torre Ducale a Pietramontecorvino, che ha visto tra i suoi mentori Rino Lamarucciola, quando è poi diventato sindaco della cittadina.
Direi che la prospettiva si è ribaltata. Allora, quasi mezza vita fa, la cultura era uno strumento di riscatto per il Subappennino. Oggi è il Subappennino che sprigiona cultura, qualità della vita.
Ma proprio per questo la sfida di «Inedito d’autore» resta attuale. E proprio per questo ho accolto con entusiasmo la richiesta/proposta di Gianni Lingua.
Allora affidavamo al pensiero creativo le nostre istanze e le nostre speranze di futuro. Oggi il pensiero in generale, da quello creativo a quello critico, attraverso un momento di crisi profonda, quotidianamente oltraggiato da social, influencer e via dicendo.
E allora, oggi più che mai, c’è bisogno di creativi, di gente strana che sappia travestire i sogni di realtà.
Vi aspetto a Pietramontecorvino, il 18 dicembre prossimo.
Geppe Inserra
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Caro Geppe, mi sento emotivamente coinvolto per la esperienza vissuta dal 1989 al 2004 circa a Pietramontecorvino, per aver Restaurato l’intero complesso monumentale della Chiesa Matrice, la Torre il palazzo Ducale dei Montalto di Tocco e l’altra porzione di torre col giardino pensile. Circa 5 anni di lavoro. Una pubblicazione che tu conosci bene perchè fosti uno dei soggetti coinvolti nella gara pubblica che promosse la Provincia di Foggia, nella pubblicazione del testo redatto a due mani da me e dal parroco Don Vincenzo Francia, dal Titolo “LE PIETRE VIVENTI SUI COLLI DELLA DAUNIA”, andata a ruba, che sancì la particolare azione di natura turistico-culturale mai accaduta nel Sud Italia. Anche RAI DUE e RAI TRE col giornalista Tito Manlio Altomare , barese, si interessarono all’iniziativa espressa dal gruppo che mi sosteneva nel progetto di restauro monumentale e archeologico. Il sostegno sul piano tecnico-storico e archeologico lo ebbi anche dalla Soprintendenza con l’Arch. Nunzio Tomaiuoli e Francesco Paolo Maulucci. Grazie dell’invito, mi farà piacere partecipare e se vuoi possiamo produrre del materiale da cineteca vista la enorme quantità di filmami, fotografie e diapositive in mio possesso. Un saluto sincero. Gino Colapietro- 380252’752