Bovino rende omaggio a Liliana Rossi

Bovino ricorda la sua illustre figlia, Liliana Rossi, nel novantesimo anniversario della nascita di questa straordinaria figura di donna e di intellettuale. Un concerto alla sua memoria si terrà questo pomeriggio, con inizio alle ore 18, nella Chiesa Concattedrale di Santa Maria Assunta.
Dopo la funzione religiosa, il duo Mastromatteo (Maria Saveria Mastromatteo al violino e Francesco Mastromatteo al violoncello) si esibirà nel concerto “Rinascite” eseguendo musiche di Wolfgang Amadeus Mozart (Duo Kr 423, Allegro, Adagio, Rondeau), Giovanni Sollima (Heimat Terra) e Handel / Halvorsen (Passacaglia).
Rinascite” è un percorso artistico che lega l’appartenenza ad una dimensione geografica, sociale, familiare, artistica, alla novità del presente che si vuole costruire, alla forza con cui questo presente è capace di interrogare futuro.
La città di Bovino ha già reso omaggio a Liliana Rossi dedicandole il parco comunale. Il 4 novembre scorso, in occasione del novantesimo anniversario della nascita, alla presenza del sindaco Vincenzo Nunno, si è svolta la cerimonia di intitolazione, ed è stata scoperta una lapide nella cui epigrafe si legge: “Alla memoria di Liliana Rossi, violinista e pioniera della emancipazione femminile.”

(Nella foto di Matteo Carella, un momento della cerimonia di intitolazione del parco comunale di Bovino)

Musicista, intellettuale, insegnante, ma soprattutto donna, Liliana Rossi e la sua breve vita sono state un fulgido esempio di dedizione verso il prossimo e verso più deboli.
Nata a Bovino il 4 novembre 1932, Liliana ha sempre vissuto ad Ascoli Satriano, dove suo padre esercitava la professione di medico condotto. Il quotidiano contatto con la sofferenza e la povertà costituì l’humus della sua maturazione politica ma anche della sua intensa fede religiosa.
Per lei, l’una e l’altra dovevano rappresentare uno strumento di riscatto sociale. È stata un’autentica ragazza prodigio.
A scuola fu così brava da saltare le classi. Si laureò in Giurisprudenza presso l’Università di Napoli a soli 20 anni con il massimo dei voti, la lode e il riconoscimento della “dignità di stampa”.
Gli studi universitari non le fecero però trascurare la sua grande passione per la musica e per il violino. Dopo aver dato il suo primo concerto a soli 6 anni, si diplomò al Liceo Musicale Giordano di Foggia e frequentò i corsi di alto perfezionamento dell’Accademia Chigiana a Siena.
Fu sempre fortemente impegnata anche sul versante culturale: è stata tra i fondatori del primo Cineclub a Foggia, organizzò serate, venne chiamata dalla Rai per concerti a Bari e a Napoli.
Dopo il conseguimento della laurea si iscrisse alla sezione del Pci di Ascoli Satriano, diventandone subito un’attiva protagonista.
Furono soprattutto le povere donne braccianti di Ascoli Satriano a catturare la sua passione e il suo impegno. Fondò una scuola per giovani donne, insegnando alle analfabete ad apporre la firma battendosi tenacemente per l’emancipazione femminile.
Scese nell’agone politico, candidandosi al consiglio comunale di Foggia. Nel comizio, a chiusura della campagna elettorale il suo modo di parlare, spontaneo ed appassionato, la sua straordinaria sensibilità infiammano le donne ascolane, che l’accompagnano trionfalmente a casa.
Poche settimane dopo le elezioni, Liliana venne stroncata da un’embolia a soli 23 anni.
Pur avendo ricevuto l’estrema unzione durante il ricovero in ospedale, ad Ascoli le furono negati i funerali religiosi. Ma centinaia di donne l’accompagnarono nel suo ultimo viaggio, in abito bianco, come quello indossato da Liliana.
L’episodio è stato ricordato da Michele Placido nel film “Del perduto amore“‘, dedicato alla sua grande concittadina.
Il Comune di Ascoli ha intitolato a Liliana la Pinacoteca comunale, Bovino le ha dedicato un giardino pubblico e un busto. A Rutigliano, in provincia di Bari, è stata intitolata una scuola.
In suo onore sono stati organizzati diversi concorsi musicali, concerti e festival.

(Nella foto di Matteo Carella, i fratelli di Liliana, Bruno e Angelo Rossi)

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Author: Geppe Inserra

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