Le antiche cartoline raccontano le trasformazioni di una città. Quella oggetto della puntata odierna di Memorie Meridiane, la rubrica del nostro blog che regala ad amici e lettori gadget digitali sul nostro passato e la nostra identità, risale agli anni Sessanta, ed offre una rara immagine dei pennoni che una volta svettavano su quello che è oggi piazza Italia, toponimo che durante i decenni ha subito diverse modifiche.
Inizialmente si chiamava piazza XXVIII ottobre (in ricordo dell’infausta data della marcia su Roma). All’epoca accoglieva il Parco della Rimembranza, realizzato per ricordare i soldati foggiani caduti nella Grande Guerra. Vennero piantati 308 pini austriaci, ciascuno dei quali recava un’etichetta con le generalità del militare defunto.
Il Parco non sarebbe dovuto sorgere, però, in quella piazza. Il Comitato promotore aveva scelto da principio il sito della Chiesa della Croci, pensando di collocare lì anche l’Ossario dei Caduti. Non se ne fece niente, per l’alto costo dell’opera e per i rapporti difficili con la Confraternita della Chiesa delle Croci.
Il parco venne inaugurato il 4 giugno 1928, alla presenza del re Vittorio Emanuele II, che poco prima aveva inaugurato il Monumento ai Caduti, che sorgeva allora in Piazza Lanza (sarebbe stato trasferito a piazza Italia nel 1961, per far posto al monumento a Umberto Giordano).
Così racconta la cerimonia l’inviato della Gazzetta del Mezzogiorno: «Mentre il Re soldato fa giro del vialetti del parco dei pini ognuno del quali reca in leggenda il nome di un caduto pare che aleggi lo spirito degli eroi, rievocato dal mistico rito. La cerimonia è breve: lo scoprimento delle due lapidi apposte sulla facciata della Caserma Miale ne aumenta e ne completa tutta la commossa e suggestiva bellezza.»
I pennoni vennero realizzati soltanto qualche anno dopo, nel 1936, con la denominazione di «Antenne della Vittoria»: erano veramente alti, ognuno si ergeva per 36 metri. Furono, però, una soluzione di ripiego, al posto delle due fontane monumentali inizialmente previste.
Nel 1943, con la caduta del fascismo, la piazza cambia nome e viene intitolata a Cristoforo Colombo, ma quello stesso anno – come si legge nella scheda del Catalogo Generale dei Beni Culturali – «durante i bombardamenti il Parco della Rimembranza subisce molti danni e le targhette commemorative dei caduti, vengono distrutte quasi completamente. Nel 1954 il Consiglio Comunale decide di apportare delle modifiche al parco e di impiantare nelle quattro aiuole i cippi prelevati dai Monti di Trento, del Grappa, del Carso e dalle Colline di Gorizia. Nel 1959 il Consiglio Comunale decide di trasferire il Monumento ai Caduti da Piazza Lanza al Parco della Rimembranza denominandolo Piazza Italia.»
Ma le vicissitudini non sono ancora finite. «Durante gli anni ’90 – si legge ancora nel Catalogo – il parco si avvia verso un lento degrado causato da una malattia che colpisce gli alberi e da una tromba d’aria (25 agosto 1994) che si abbatte sulla città e rende molti alberi pericolanti. L’Amministrazione comunale decide la rimozione totale di tutti gli alberi, dei 4 cippi di pietra e il ridisegno complessivo della piazza.»
Le «Antenne della Vittoria» vennero sostituite da nuovi pennoni, la cui installazione suscitò non poche polemiche per la loro somiglianza con i fasci littori. La successiva amministrazione comunale deciso così di dipingerli con i colori della pace.
Vi offriamo l’immagine della cartolina di Piazza Italia in tre distinte versioni: quella originale, colorata a mano; in bianco e nero, restaura digitalmente, e colorizzata attraverso l’utilizzazione di algoritmi di intelligenza artificiale.
Quelle che vedete sono soltanto miniature. Per guardare e scaricare le immagini in alta risoluzione cliccare sulla fotografia o sul link sottostante.
Versione originale, colorata a mano
Versione in bianco e nero, restaurata digitalmente
Versione colorizzata con l’intelligenza artificiale
Views: 0