Quando a Foggia si stampavano le figurine dei giocatori

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Nel 1965, venne avviata a Foggia una pionieristica iniziativa editoriale, che non ebbe grande fortuna ma che ha scritto una pagina importante nella storia del collezionismo cartaceo. Una casa editrice – la A.G.B.B. – produsse e distribuì un album di figurine di calciatori di serie A, che risulta ad oggi il più raro e difficile da reperire. Roba da museo, insomma. 

Per saperne di più è necessario spulciare nei diversi siti specializzati che si occupano delle leggendarie collezioni di figurine.  Come quello del Museo virtuale Pignaca, creato dall’appassionato Gianfranco Ronchi, da cui apprendiamo che «la raccolta prevedeva un album che risulta essere rarissimo, alla pari delle figurine.» Figurine che – come si legge nel sito Magliarossonera.it – erano di ottima fattura, ma di difficilissima reperibilità.

La pubblicazione riguardò il solo campionato 1965-66 che vedeva il Foggia militare nella massima divisione. Nel catalogo Mencaroni-Valtolina, una sorta di Bibbia per gli appassionati, si legge che «’l Azienda foggiana AGBB (sconosciuto l’acronimo) edita per il 1965-66 un’interessante raccolta con figurine fotografiche dei calciatori, semilucide non numerate, di buonissima fattura. Le figurine sono 252, misurano 6,5 per 4,5 cm le figurine dei calciatori, mentre le foto delle squadre misurano 10,5 per 4,5 cm. Ad ognuna delle 18 squadre di serie A sono dedicate 14 figurine. L’album, di 12 pagine, ha formato 34 per 25 centimetri. Album e figurine sono praticamente introvabili.»

Per quanti sforzi abbiamo condotto, non è stato possibile risolvere l’enigma dell’acronimo. Che voleva dire A.G.B.B.? Se ne sapete qualcosa di più o se addirittura se siete in possesso di qualche figurina della collezione, sarebbe bello condividere l’informazione o l’immagine (potete farlo commentando il post).

È tuttavia verosimile supporre che la stampa delle figurine avesse luogo presso lo stabilimento tipografico di Leone, in via Bari. Tempo fa, Lettere Meridiane ha pubblicato un bell’articolo di Maurizio De Tullio, che raccoglieva la testimonianza di una dipendente dell’azienda, la signora Ada, che asseriva che vi si stampavano delle figurine, forse della casa editrice Panini. È però molto probabile che non si trattasse di figurine commissionato dalla celebre casa editrice modenese, ma proprio di quelle prodotte dalla A.G.B.B.

C’è da tener presente che la Panini aveva avviato la produzione delle figurine dei calciatori solo pochi anni prima (la prima raccolta risale al 1961) e che proprio nel 1965, per far fronte alle aumentate richieste del mercato, l’azienda si era trasferita nel nuovo stabilimento di Modena Ovest, tutt’oggi operante.

Si può supporre che, nonostante la buona qualità del prodotto, la scarsa fortuna dell’iniziativa editoriale della misteriosa A.G.B.B. sia stata dovuta alla questione che in quegli anni angustiò non poco la stessa Panini. Il maggior problema della «filiera» delle figurine non riguardava tanto la stampa, quanto l’imbustamento e la distribuzione, che inizialmente avvenivano manualmente: per poter essere immesse nelle bustine in ordine casuale, le figurine venivano mescolate in una macchina per fare il burro, e successivamente imbustate e confezionate da una serie di lavoranti a domicilio. A risolvere brillantemente il problema ci pensò Umberto Panini che inventò la Fifimatic, una macchina che automatizzava l’intero procedimento.

Nella immagine che illustra l’articolo, la copertina dell’album e la figurina di Romano Micelli, appena passato dal Foggia al Bologna. Il forte terzino aveva indossato la casacca rossonera nel campionato precedente, sempre in serie A, disputando 32 gare, e segnando una rete. Micelli venne anche convocato in Nazionale, assieme a Vittorio Cosimo Nocera, disputando la partita amichevole con il Galles l’1.5.1965, finita 4-1 per gli Azzurri, con una rete dello stesso Nocera.

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Author: Geppe Inserra

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