Che succederebbe qualora si applicasse la filosofia di gioco (e di vita) di Zeman alla ristagnante situazione politica italiana? La risposta in questo gustoso (e assai ricco di spuntini riflessione) articolo di Antonio Testini, che gli amici e i lettori di Lettere Meridiane hanno già avuto modo di leggere ed apprezzare, per la sua rievocazione dell’eccidio di San Severo e per la sua recensione al libro di Raffaele Vescera, Il giudice e Mussolini. Buona lettura
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«…Ho sempre pensato che nella vita bisogna essere zemaniani: attaccare, rimanendo se stessi», Damiano Tommasi, neo Sindaco di Verona (Repubblica, 27 giugno, pag. 5).
Esiste un metodo zemaniano da applicare alla politica e nello specifico ai progressisti del campo largo?
Esaminiamolo e trasformiamolo in un gioco più o meno serio. Sono cinque proposte e una chiosa finale irriverente, pervase da amara ironia
1. Il Maestro allena sfruttando le potenzialità dei suoi allievi. (Lo considero un Maestro che insegna ai suoi allievi). L’identità dei progressisti e del campo largo deve procedere ed esprimersi nello studiare, studiare, studiare, nell’ascoltare, ascoltare, ascoltare per conoscere, sapere sintetizzare e risolvere i problemi complessi.
2. Il Maestro ama, checché dicano i suoi detrattori, la fantasia attraverso il bel gioco. E trova sempre il momento giusto nell’esaltare e divertire attraverso il gioco offensivo. Fantasia, appunto. La Banca d’Italia ha recentemente concluso un progetto di ricerca sull’economia meridionale, i cui risultati sono stati sintetizzati in un rapporto presentato a Roma il 20 giugno. Si evidenzia il ritardo economico del Mezzogiorno fonte di disuguaglianza per l’Italia e uno dei maggiori freni alla crescita economica complessiva del nostro paese. Come scrive Antonio Accetturro sulla rivista on line la Voce.info del 25 giugno, «il quadro è per certi versi diventato più preoccupante: i divari si sono allargati e la questione meridionale è diventata ancor più chiaramente parte di una più ampia questione nazionale. Non sono sufficienti i flussi turistici internazionali sia pure aumentati rispetto al periodo della pandemia.» Ancora. «Il settore privato meridionale, già fortemente sottodimensionato, si è ulteriormente contratto: al Sud sono accentuati i tratti tipici del sistema produttivo nazionale, tra i quali il ruolo preponderante di micro imprese e di attività a controllo familiare, nel complesso poco dinamiche e meno in grado di sfruttare le nuove tecnologie digitali È ulteriormente cresciuto il peso delle attività tecnologicamente poco avanzate e a basso contenuto di conoscenza.»
E quindi, si deve migliorare la qualità dell’azione pubblica con un assetto più efficace degli interventi pubblici. Oggi, i nostri Comuni stanno elaborando i Piani Nazionali di Ripresa e Resilienza (PNRR). Sono l’occasione per eliminare l’atavico ritardo del sud condito dai soliti piagnistei di maniera. Una proposta. Perché non elaborare piani e politiche urbanistiche di risanamento basate sulla tutela dell’ambiente? A Milano hanno riqualificato il quartiere Isola attraverso il “bosco verticale” ossia attraverso edifici a densità costruttiva che incrementano la biodiversità vegetale e che contribuiscono alla mitigazione del microclima. La riqualificazione urbana è stata ideata da Stefano Boeri ed esportato a Losanna, Utrecht, Parigi, Chicago, sino in Cina, realizzato a Treviso. Utopia visionaria?
«Una cosa l’avemu -disse Zosimo, sempri serio- . La fantasia. Che è l’arma più pericolosa . Però abbisogna sapiri quann’ è il momento giustu» (Andrea Camilleri, Il Re di Girgenti, Sellerio 2001, Palermo, pag.262)
3. Il Maestro sfida la mentalità corrente. È stato il fronte progressista negli anni 90 ad inserire con il ministro Treu le diverse tipologie dei contratti di lavoro. Purtroppo. Oggi se ne contano più di 500 e nelle pieghe delle norme si nasconde lo sfruttamento .Si propongono retribuzioni a 280 euro al mese per 10 ore settimanali incluso il sabato, come a Francesca che rifiuta in nome della dignità (da Tik Tok). E perché non chiederne l’abolizione e presentare un disegno di legge quadro che fissi i punti certi e dignitosi per i lavoratori? Bisogna ricordare agli stolti l’art. 36 della Costituzione (“Il lavoratore ha diritto ad una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro e in ogni caso sufficiente ad assicurare a se’ e alla famiglia un’esistenza libera e dignitosa. La durata massima della giornata lavorativa è stabilita dalla legge”)? Saranno capaci i signori progressisti, del campo largo di sfidare l’impopolarità, come nelle scelte zemaniane?
4. Il Maestro ha sempre rispettato le diversità senza preferire Tizio o Caio ma esaltando le qualità tecniche, morali ed etiche dei suoi allievi. Che fine ha fatto lo ius soli che certificava l’inserimento del cittadino straniero nel nostro Paese?
E il ddl Zan? Viviamo tempi di oscurantismo sociale e politico. La democrazia è messa in discussione e «la destra radicale – scrive Ezio Mauro su Repubblica del 27 giugno (pag 27) – li combatte (i diritti), con un attacco alla democrazia che va molto al di là dell’aborto, della sentenza, della stessa libertà della donne. Si chiama sovversione culturale: fermiamola» E, attenzione, questa offensiva reazionaria può intaccare i diritti sociali acquisiti e da conquistare. Anche in Europa e nel nostro Paese. E last but not least,
5. Il gioco di squadra del Maestro. All’io sostituire il Noi. All’individualismo la solidarietà come ci insegna il Sindaco di Verona. Attaccare e distruggere le posizioni precostituite . Non rivolgere più le mani verso il basso e gli occhi verso l’alto. Riscoprire le nostre radici ovvero l’impegno per i diseredati e per i meno abbienti.
La chiosa finale: Nicola Canonico non ha capito niente.
Antonio Testini
[Nella foto che illustra il post, il murales dedicato al grande allenatore boemo, inaugurato recentemente nel centro storico di Foggia.]
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