Lo scempio di Bosco Incoronata

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Foggia è sporca, tristemente sporca. E il peggio è che non c’è neanche una emergenza rifiuti, come accadde qualche anno fa. La sporcizia è diventata la norma. Ci abbiamo fatto l’abitudine, così come le strade dissestate, i marciapiedi sgangherati, i lampioni spenti.

I servizi pubblici non funzionano più. Soprattutto quelli erogati dal Comune, che erano una volta il vanto e il fiore all’occhiello della città.

Ricordate i tempi eroici delle farmacie comunali, delle scuole materne, dell’Ataf che funzionava, dell’Amgas che faceva quattrini a palate, dell’Amica che era effettivamente amica della città, la teneva pulita e si preoccupava del suo decoro?

A raccontarlo ai nipoti, che Foggia una volta era linda, pulita e perfino bella, penserebbero che gli stai raccontando favole…

Il fatto è che ad essere sommersi da rifiuti e dall’immondizia sono sono soltanto i quartieri periferici, il che è comunque indegno di una città civile. La stessa sorte tocca all’area più pregiata della città dal punto di vista ambientale, naturalistico e paesaggistico, ovvero il Bosco dell’Incoronata, che mezza Italia ci invidia perché è il bosco di pianura più grande del Bel Paese.

Le foto che vedete sono state scattate qualche giorno fa. Sporcizia dappertutto, rifiuti che traboccano dai rari cestini, in mezzo al degrado più totale: i giochi per i bambini sono tutti sfasciati.

Un inno alla inciviltà dei turisti della domenica che non si curano di pulire una volta finito il picnic, ma anche all’incuria e alla sciattezza delle «autorità preposte» che non vedono, non sentono, non fanno.

L’accorato appello del Comitato spontaneo degli esercenti del Santuario, «Lasciare pulito è un dovere, trovare pulito è un piacere» è del tutto caduto nel vuoto.

E pensare che il Bosco Incoronata è un’area protetta: il parco naturale regionale è stato istituito nel 2006. Con quali risultati, è sotto gli occhi di tutti.

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Author: Geppe Inserra

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