In mostra i “quadrilli” della Madonna dei Sette Veli

Il culto della Madonna dei Sette Veli non è diffuso soltanto a Foggia, ma anche nella vicina San Giovanni Rotondo, e in posti più lontani, come Maschito, cittadina lucana, Bisignano, in Calabria e perfino a Napoli.

Mentre scriveva il suo prezioso La Madonna Velata di Foggia, che costituisce il testo più ampio, dettagliato e scientificamente approfondito che sia stato scritto sulla patrona del capoluogo dauno, Renzo Infante venne quasi casualmente a conoscenza che la Madonna Iconavetere viene venerata anche a Procida, in una forma del tutto particolare, il “quadrillo“, che è una riproduzione di dimensioni ridotte dell’Iconavetere che racchiude, nell’ovale intagliato nella seta ricamata, un pezzettino di velo distribuito ai fedeli nella Cattedrale di Foggia.

L’oggetto veniva utilizzato per attività divinatorie dalle cosiddette monache di casa, donne pie che seguivano i voti senza entrare in convento, ma restando in mezzo alla gente.

Talune di queste donne asserivano di poter vedere nell’ovale il “presente ignoto”, ricavando informazioni su persone disperse in guerra o semplicemente lontane. Com’è successo a Foggia, grazie alla scoperta di Infante, anche a Procida, l’attenzione verso questa particolare forma di religiosità popolare è cresciuta negli ultimi tempi, sostenuta dalla proclamazione dell’isola a Capitale della Cultura 2022. Gea Palumbo, napoletana, docente di Storia e Iconografia presso l’Università degli Studi Roma Tre, ha scritto un libro importante, uscito lo scorso anno: Quadrilli. Le donne e la religione delle cose nell’isola di Procida e al di là dei suoi confini.

I due libri hanno creato le premesse perché tra Foggia e Procida nascesse un ponte culturale, prontamente sostenuto dalla Fondazione Monti Uniti Foggia che, in collaborazione con il Comune di Procida, ha promosso la mostra Quadrilli di Donne. Quadri di Madonne. Va ricordato che non è la prima volta che la Fondazione manifesta la propria attenzione verso la Madonna dei Sette Veli. Si deve proprio alla benemerita istituzione la pubblicazione del libro di Infante (che è gratuitamente disponibile on line, cliccando qui).

Aldo Ligustro, presidente della Fondazione, sottolinea l’importanza culturale e artistica dell’evento: “Siamo grati a Gea Palumbo e Renzo Infante ed al loro incontro scientifico, che ha sprigionato l’idea della mostra, che raccoglie pezzi di religiosità popolare provenienti da importanti raccolte di Confraternite religiose e Chiese, dal nostro Museo Civico e da privati cittadini di Foggia e di Procida. Saranno inoltre esposti anche tre Quadrilli contemporanei, frutto dell’arte pittorica del Maestro Nicola Liberatore, che al culto dell’Iconavetere ha dedicato molta attenzione nel corso degli ultimi decenni, offrendone interpretazioni belle e originali”.
Una parte consistente delle opere in esposizione, tra quadrilli e incisioni, appartiene al Cenacolo Culturale “Contardo Ferrini” ed è esposta in forma permanente nella Cripta della Chiesa del Monte Calvario, quel complesso religioso che i foggiani chiamano semplicemente Le Croci. Altre opere provengono dalle confraternite foggiane presenti nelle chiese di Santa Maria delle Grazie, di Sant’Agostino, di San Giuseppe e del Carmine, dalla Confraternita dei Morti presso la chiesa di Sant’Orsola a San Giovanni Rotondo, dalla chiesa Matrice di Rocchetta Sant’Antonio, dalla Biblioteca del Convento di San Matteo a San Marco in Lamis e infine dal Comune di Foggia, che ha gentilmente prestato i quattro Quadrilli conservati nel Museo Civico. Alle opere in esposizione provenienti da Foggia e provincia si aggiungono quelle in arrivo da Procida, importanti testimonianze di un comune interesse culturale e di un comune affetto che uniscono i cittadini foggiani a quelli dell’isola tirrenica.

La mostra, curata e allestita da Gianfranco Piemontese (storico dell’arte e consigliere di amministrazione della Fondazione), che ha curato anche il catalogo, sarà visitabile fino al 30 giugno presso la galleria di via Arpi, per poi trasferirsi a Procida, dove sarà invece visitabile dal 9 luglio al 9 agosto. Una sede, quella di Procida, di grande importanza, come si è visto, per il culto dell’Iconavetere, che in questo anno acquista ancora maggiore rilevanza come Capitale italiana della Cultura per il 2022.

L’inaugurazione si terrà oggi, 10 giugno, alle ore 18 nella sala “Rosa del Vento” della Fondazione, in via Arpi 152: vi prenderanno parte il presidente Aldo Ligustro, il curatore Gianfranco Piemontese, il prof. Renzo Infante e la prof. Gea Palumbo.

La mostra sarà visitabile tutti i giorni, dal lunedì al sabato (esclusi i festivi) dalle ore 10 alle 13 e dalle ore 18 alle ore 21.

[Nella foto che illustra il post, Iconavetere di Nicola Liberatore, tecnica mista su carta a mano, cm 23×16,5]

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Author: Geppe Inserra

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