Che si laurei un amico è sempre una bella notizia. Se poi l’amico ha da poco superato le ottanta primavere, la notizia diventa eccezionale. Ma se l’amico fa parte di una famiglia la cui storia si è spesso intrecciata con la tua vita, la cosa è stupefacente, e la gioia immensa che suscita non è di circostanza.
L’amico in questione è Enzo Ficarelli, cultore di storia cittadina, e non solo. È schiettamente appassionato di tutto ciò che è bello, un cantore della bellezza e dell’eleganza. È una vecchia conoscenza non solo mia, anche degli amici e dei lettori di Lettere Meridiane, che ha spesso deliziato con perle di conoscenza, che riguardano la nostra storia e il nostro passato.
Nato a Foggia nel 1941, è stato un funzionario delle Ferrovie dello Stato, ricoprendo in seno all’azienda ferroviaria incarichi di grande responsabilità: è stato, tra l’altro, capo reparto delle risorse umane alla Prima Unità Tratti di Linea. È stato sempre molto attivo nel campo sociale e culturale, presiedendo per diversi anni il Dopolavoro Ferroviario e insegnando Cultura del Territorio presso l’Università Popolare “Salvemini”.
Una vita bella e intensa, la sua, spesa per il lavoro e per la famiglia, alla quale, fino a qualche giorno fa, mancava una cosa: la laurea che da giovane non aveva potuto conseguire, nonostante gli mancassero solo pochi esami.
Con la complicità del lockdown e del maggior tempo libero derivante dall’isolamento, ha deciso di tornare sui libri, iscrivendosi alla facoltà di Economia Aziendale.
Qualche giorno fa, rispettando perfettamente la tabella di marcia, si è brillantemente laureato presentando una tesi sulla “Evoluzione delle ferrovie italiane dalla Napoli-Portici“. L’ambito traguardo è dedicato a sua mamma e al suo fratello maggiore, Franco, che lo hanno sempre incitato a tornare sui libri, e a laurearsi.
Tanti auguri dunque al dott.Enzo Ficarelli, ma anche ai suoi fratelli, che ho conosciuto in diversi momenti della mia vita. La cosa che ci lega è l’aver abitato tutti in via Confalonieri.
Da piccolo giocavo con il fratello più piccolo, Aldo, imbattibile nel gioco delle “pallucce” per il quale usavamo un’aiuola sterrata, e strenuo estremo difensore della squadra di calcio di San Ciro.
L’amicizia più costante nel tempo è stata quella con Mario, nostro “tutor” ai tempi dell’Azione Cattolica a San Ciro, ma poi sodale, nella sua indimenticabile, Mangiatoia, in tante serate all’insegna della poesia e della musica. Forse neanche Mario lo ricorda, ma scoprì e ci fece scoprire Claudio Baglioni, che era appena agli inizi, suonando su uno sgangherato mangiadischi la sua Notte di Natale sempre sui marciapiedi di via Confalonieri.
Salvatore l’ho conosciuto in qualche bella serata al Lyons Club di cui è dirigente competente ed appassionato.
Pensavo che i fratelli Ficarelli fossero finiti, e invece così non era. Ho conosciuto Enzo da ultimo, grazie alla comune amicizia con Giovanni Cataleta ed Ettore Braglia. Lo seguivo da tempo su Facebook, ma non pensavo che fosse anche lui un Ficarelli di via Confalonieri. E invece sì…
La sua passione, la sua tenacia, la sua competenza, la sua signorilità ne fanno una persona di quelle che ti illuminano la vita, così com’è successo per gli altri fratelli.
E allora, caro Enzo, che dirti? Ad majora…
Geppe Inserra
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E’ UNA BELLISSIMA NOTIZIA,
AUGURONI AL MIO AMICO D’INFANZIA,
SONO CONTENTISSIMO PER TE ,CARO ENZO,
ORGOGLIOSO DI ESSERE STATO UN TUO COLLEGA DELLA NOSTRA ” MADRE PATRIA ” <>
Enzo, anzi: il Dr Ficarelli, l’ho conosciuto casualmente in Biblioteca, dove lavoro, non più di 5 o 6 anni fa. Mi “aggredì” piacevolmente la sua aria sbarazzina, il suo sorriso permanente, la sua simpatia innata. Gli davo non più di 60-62 anni. Me ne confessò 15 di più. Sbiancai!
Mi sono innamorato da subito della sua persona, così vitale, appassionato autentico, ferreo nelle ricerche portate avanti su questo o su quel tema da lasciarmi esterrefatto. Poi mi confidò l’idea di approdare alla laurea e mi dissi certo l’avrebbe presto raggiunta, come è stato.
Ma non crederete mica si fermerà qui!
Vai Enzo: continua a stupirci, da “ragazzo” che ha solo voglia di crescere. Un abbraccio forte e sincero.
Auguri Enzo! Ci hai fatto una sopresa!
Auguri a Enzo e grazie a Geppe per questo ritratto che in molti punti riguarda un settore, quello della ferrovia, che rappresenta un aspetto fondamentale della storia della nostra città. Ho conosciuto Enzo due anni fa davanti alla cattedrale. Mi colpì per il suo sorriso e la positività. Mi parlò del suo progetto di restaurare la locomotiva che è nella villa comunale e, se non ricordo male, di posizionarla nel piazzale della stazione. Da allora grazie a Facebook siamo rimasti in contatto.