Foggia è città dai mille volti e dalle mille contraddizioni. Ma quella documentata nelle immagini che accompagnano il post li supera tutte.
In quale altra città d’Italia, e forse del Mondo, succede che si sia costretti a parcheggiare la propria auto dentro ad una buca e che, come se non bastasse, bisogni pure pagare?
Accade nell’area di sosta del Piano della Croce, che già di suo è un insulto alla storia e alla cultura della città.
In quale altra città d’Italia, e forse del Mondo, sarebbe venuto in mente di collocare un parcheggio nel bel mezzo di una piazza che il grande poeta Giuseppe Ungaretti voleva fosse dichiarata monumento nazionale?
Il Piano della Croce era, una volta, il Piano delle Fosse, all’interno delle quali veniva custodito il grano prodotto nel Tavoliere. Parlandone in un reportage pubblicato dalla Gazzetta del Popolo di Torino nel 1934, il grande poeta ermetico ebbe a scrivere: “Ho visto cose antiche, nessuna m’è sembrata più antica di questa, e non solo perché forse il Piano c’era prima di Foggia stessa, come fa credere la curiosa analogia fra «Foggia» e «fossa», ma questo alveare sotterraneo colmo di grano mi riconduce a tempi patriarcali, quando sopraggiungeva un arcangelo a mostrare a un uomo un incredibile crescere e moltiplicarsi di figli e di beni. Nessun luogo avrebbe più diritto d’essere dichiarato monumento nazionale”.
Sul manto stradale si aprono oggi nuove “fosse”, che non servono più per riporvi il grano, ma per parcheggiare auto, previo pagamento del pedaggio. Non ci vorrebbe molto a riempirle e sistemarle, se non altro per offrire un servizio di sosta più decoroso ai cittadini. Ma così vanno le cose, nella nostra città. Che malinconia…
A ben vedere, il Piano è diventato un monumento, ma non nel senso vagheggiato dal Poeta, che voleva che venisse così esaltato il suo suo valore simbolico. Il Piano delle Fosse degli anni Duemila, della modernità e del progresso, è diventato sì un monumento, ma alla bruttezza, alla sciatteria, alla noncuranza, al malgoverno.
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Certo,Ungaretti ha lasciato nel suo viaggio in puglia, un chiaro segno d’apprezzamento per le fosse piene di ricchezza naturale, un vero tesoro…….il grano. Ma non è certo per far torto al grande ed immenso poeta, che dovremmo denunciare e adirarci per il malcostume che impera in questa nostra bella e sfortunata città. Una città malgovernata, che vive nelle contraddizioni più assurde e nell’abbandono più totale.