Le foibe non sono state soltanto una tragedia del popolo italiano e di quello slavo, ma anche una della pagine più controverse della storia del Novecento, su cui, da qualche anno, sta svolgendo un’azione illuminante e chiarificatrice, il capo dello Stato, Sergio Mattarella.
Anche oggi in occasione della Giornata del Ricordo 2022, il Presidente non ha fatto mancare il suo appello: “È un impegno di civiltà conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli istriani, dei fiumani, dei dalmati e degli altri italiani che avevano radici in quelle terre, così ricche di cultura e storia e così macchiate di sangue innocente. I sopravvissuti e gli esuli, insieme alle loro famiglie, hanno tardato a veder riconosciuta la verità delle loro sofferenze. Una ferita che si è aggiunta alle altre – afferma il capo dello Stato – La sciagurata guerra voluta dal fascismo e l’occupazione nazista furono seguite, per questi italiani, da ostilità, repressione, terrore, esecuzioni sommarie aggravando l’orribile succedersi di crimini contro l’umanità di cui è testimone il Novecento.”
Secondo Mattarella, ”non si trattò – come qualche storico negazionista o riduzionista ha provato a insinuare – di una ritorsione contro i torti del fascismo. Perché tra le vittime italiane di un odio, comunque intollerabile, che era insieme ideologico, etnico e sociale, vi furono molte persone che nulla avevano a che fare con i fascisti e le loro persecuzioni. Solo dopo la caduta del muro di Berlino – il più vistoso, ma purtroppo non l’unico simbolo della divisione europea – una paziente e coraggiosa opera di ricerca storiografica, non senza vani e inaccettabili tentativi di delegittimazione, ha fatto piena luce sulla tragedia delle foibe e del successivo esodo – ha detto il capo dello Stato -, restituendo questa pagina strappata alla storia e all’identità della nazione”.
Per il Giorno del Ricordo riproponiamo lo Spirito della grotta, di Bruno Caravella una lirica di rarissima intensità e di impressionante forza espressiva, che Lettere Meridiane ha trasformato in una videopoesia.
Non aggiungiamo altri commenti. Tragedie immani e inumane, come quella delle Foibe, sono tragedie dell’umanità. Senza se e senza ma. Senza colore politico.
Potete vedere il video qui sotto. Guardatelo con attenzione e compassione. Pregate.
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