1885, Manfredonia in festa per l’arrivo del primo treno

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La storia delle ferrovie in Capitanata, così come quella dei trasporti aerei, è paradigmatica del progressivo e forse inarrestabile declino di questo territorio, che fino agli anni Settanta del secolo scorso veniva additato tra le aree meridionali “canguro”, che facevano registrare il più alto tasso di sviluppo e la più alta capacità di riduzione del divario tra Nord e Sud.
In quegli anni, Foggia era un nodo ferroviario di primaria importanza nel versante adriatico. Poi è iniziato un processo di progressivo smantellamento e periferizzazione, culminato con il bypass di alcuni convogli Bari-Roma che non fermano più alla stazione del capoluogo dauno.
Vogliamo dedicare questa puntata di Memorie Meridiane, la rubrica del nostro blog che regala ad amici e lettori gadget digitali sul nostro passato e sulla nostra identità, a una stampa emblematica del periodo di maggior fulgore delle ferrovie in Capitanata.
Venne realizzata per celebrare l’apertura della tratta ferroviaria Foggia-Manfredonia, inaugurata il 12 luglio 1885.
Si realizzava così l’antico sogno di un collegamento transappenninico che collegasse il porto di Napoli con quello di Manfredonia. Questa idea era stata alla base di uno dei primi progetti ferroviari partoriti in Italia, ad opera dell’ingegnere francese Joseph Armand Bayard che cinquant’anni prima, nel 1836, aveva chiesto al Re Ferdinando II di Borbone di poter studiare due possibili tracciati dei “cammini di ferro” che ancora non esistevano in Italia: il primo da Napoli a Salerno, passando per Nocera, il secondo da Napoli a Manfredonia.
Mentre il primo progetto sarebbe andato in porto, portando alla realizzazione, nel 1839, della Napoli-Portici, prima ferrovia italiana, il secondo sarebbe rimasto inattuato, in quanto lo stesso Bayard si era reso conto dei costi troppo elevati dell’opera.
A realizzarlo ci avrebbe pensato molti anni dopo lo Stato unitario, prima con la costruzione della Napoli-Foggia, affidata in concessione al conte Pietro Bastogi nel 1862 ed aperta dopo non poche vicissitudini a marzo del 1871, quindi con la realizzazione della “linea complementare” per Manfredonia.
L’opera fu salutata con entusiasmo dalle popolazioni interessate ed ebbe importanti ricadute sotto il profilo economico e commerciale.
Come annota Mariano Tosques in Sviluppo locale e infrastrutture del territorio: origini del sistema ferroviario in Capitanata, quaderno del Dipartimento di Scienze Economiche, Matematiche e Statistiche dell’Università degli Studi di Foggia, “lungo il suo tracciato, che misurava 35,68 chilometri, oltre al servizio viaggiatori, si effettuava anche il trasporto merci, che risultò particolarmente utile per le spedizioni di agrumi prodotti sul promontorio garganico i quali, giunti per ferrovia a Napoli erano imbarcati per essere esportati in America”. Se siete interessati a leggere l’interessante ricerca di Tosques, la trovate qui.
Disegnata da G.Cosenza su uno schizzo del prof. Matteo Barbone, la stampa che regaliamo ad amici e lettori per questa puntata di Memorie Meridiane, venne pubblicata nel 1885, lo stesso anno dell’apertura al pubblico, e testimonia l’interesse e le speranze che la novità suscitò nella popolazione.
Si compone di 6 immagini, una sorta di racconto a fumetti dell’opera. Il disegno più importante riguarda l’arrivo del primo treno nella città sipontina. Gli altri riguardano Manfredonia vista dal mare, “l’abolita corriera postale”, il Tavoliere, il Ponte sul Candelaro realizzato per la strada ferrata e la Chiesa di Siponto.
L’immagine qui sotto è a bassa risoluzione.
Potete visionarla e/o scaricarla in alta risoluzione, cliccando qui. Se volete sfogliare altre memorie meridiane, cliccate qui.

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Author: Geppe Inserra

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