Lo studio promosso dalla Biblioteca Provinciale di Foggia “La magna Capitana” per dare un nome alle vittime dei bombardamenti su Foggia nella tragica estate del 1943 (e quantificarne il numero) è approdato ad un primo risultato.
Lo ha reso noto il coordinatore della ricerca, Maurizio De Tullio, bibliotecario, giornalista e scrittore, intervenendo alla tavola rotonda promossa dalla Sezione Provinciale di Foggia dell’Associazione Nazionale Vittime Civili di Guerra sulle incursioni aeree che bersagliarono il capoluogo dauno e in particolare sulle prime, messe a segno alla fine del mese di maggio 1943, che rappresentarono l’inizio del martirio della città.
C’era molta attesa per i risultati del lavoro condotto da De Tullio, che venne promosso da Franco Mercurio, quando dirigeva l’istituzione bibliotecaria foggiana, essenzialmente allo scopo di dare un nome alle tantissime vittime. Ma da lì a conteggiarle, il passo è stato breve, tenuto conto anche delle ricorrenti polemiche suscitate dal conteggio ufficiale, che parlava di più di 22.000 vittime.
“C’era un debito di riconoscenza verso le migliaia di vittime – ha puntualizzato De Tullio – . La richiesta del direttore Mercurio era di costruire un database, il classico censimento, per dare un nome e un cognome a queste vittime. La contabilità è venuta da sé: se raccolgo cento nomi, saranno cento vittime. Il lavoro è andato avanti per oltre sei anni. È ancora un work in progress, comunque: quando finirà sul sito della biblioteca, non compariranno tutte le fonti e i parametri con cui il database è stato realizzato, ma semplicemente la data e il luogo della morte.
Ho lavorato su una ventina di fonti: archivi vari, pubblici e privati, tantissime testimonianze orali, di persone che mi hanno parlato di loro congiunti o amici caduti sotto le bombe, fonti on line.
Dalla ricerca condotta posso affermare che per fortuna i morti non furono 20.000 come si è spesso sostenuto – qualcuno ha parlato perfino di 24.000 – ma molti meno.
Com’è già successo per la tragedia di Dresda: in quel caso di parlò di 240.000 morti, ma le indagini ufficiali successivamente condotte, con rigore scientifico, hanno appurato che le vittime furono un decimo, circa 25.000 morti.
La cifra lorda che ho accertato fino a questo punto dell’indagine, che va epurata dei caduti militari non italiani, arriva a 2.100 vittime, che sono appunto un decimo della cifra che in questi decenni è stata divulgata.
Ciò non toglie nulla all’importanza e alla correttezza delle medaglie d’oro al valor civile e al valor militare che sono state concesse alla città di Foggia.
Con lo studio realizzato dalla Biblioteca Provinciale abbiamo sanato da un lato il debito di riconoscenza che Foggia aveva con i suoi concittadini morti, e dall’altro aperto la strada ad ulteriori approfondimenti di natura statistica.”
L’interessante tavola rotonda è stata messa in onda da Teleblu ed ha toccato diversi altri argomenti (torneremo a parlarne). Con De Tullio sono intervenuti, Luca Pernice , giornalista e direttore dell’emittente foggiana, Saverio Russo, docente di Storia moderna all’Università di Foggia, Tommaso Palermo, docente e studioso di storia locale, Alberto Mangano, presidente del “Comitato per il Monumento alle Vittime del 1943” e del Museo dei bombardamenti su Foggia del 1943 e Michele Corcio, presidente della sezione foggiana dell’Associazione Nazionale Vittime Civili di Guerra.
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Di questa nostra ricerca storica, in questi anni, hanno scritto quotidiani locali, ne hanno riferito tv private e tanti web journal locali, oltre a vari blog, a cominciare proprio da “Lettere Meridiane”. Finanche la voce di Wikipedia sui bombardamenti su Foggia ne riferisce. Strano che la signora Borreca non ne sappia nulla. Come Biblioteca (ex Provinciale) abbiamo più volte, con comunicati stampa e attraverso i tanti e seguitissimi Social, invitato i cittadini foggiani a comunicarci eventuali nomi da inserire nel Censimento. Ne sono arrivati diversi e tranne in un caso degli altri sapevamo tutto.
Siccome non mi sottraggo alle polemiche, se coinvolto, in questo caso eviterò di rispondere alle bugie che ho letto. E ribadisco – per i tanti, troppi – che fingono di non capire che:
1. Foggia è stata martirizzata? Sì. Lo fu.
2. Dagli aerei anglo-americani? Sì, ma anche dal regime fascista che non la difese adeguatamente e dai tedeschi che minarono il terreno nel loro percorso di fuga al Nord facendo molti morti.
3. Ci furono 20.298 morti? Nessuno lo ha mai dimostrato. Potevano essere anche 16.321, 6.837 o 2.426. Di sicuro non furono 20.298 perchè si trattò di una cifra inventata. E comunque non si saprà mai quanti esattamente morirono.
4. La nostra ricerca storica era tesa a contare i morti? No. Solo a dare un nome a quelli trovati, in 6 anni di faticose ricerche svolte a 360°. E se siamo arrivati a 2.100 un motivo ci sarà.
5. Morirono 2.000 e più persone il 22 luglio nel sottopassaggio della Stazione? No. Perchè in 72 mq potevano entrarci, strette come sardine, con figli e bagagli, al massimo 350 persone. Sempre tante.
Chi desidera contattarmi, sia per comunicarmi eventuali nominativi da integrare nel Censimento, che per discutere civilmente o darmi utili notizie, può scrivermi via mail all’indirizzo:
m.detullio@regione.puglia.it
Cordialmente. Maurizio De Tullio