Quando tutto sembrava essersi messo nel verso giusto per restituire decoro ed agibilità alla chiesa di San Lorenzo in Carmignano è arrivata la pandemia a rallentare i lavori di restauro.
Alla conclusione del progetto manca ormai pochissimo, ma il lockdown prima e la necessità di definire alcuni dettagli tecnici con la Soprintendenza hanno di fatto bloccato il cantiere, quando si era ormai in dirittura d’arrivo.
La conseguenza è che, mentre l’interno e l’esterno della storica chiesa sono stati ormai quasi completamente recuperati, l’area circostante è ridotta in uno stato a dir poco pietoso, come documentato le fotografie scattate da Romeo Brescia, cultore di storia locale e curatore assieme a Raffaele De Seneen del blog FoggiaRacconta. È un triste spettacolo, che stride con la qualità del restauro, che ha finalmente restituito al piccolo tempio la sua antica dignità, e con l’importanza storica del luogo.
“Mi piange il cuore quando ci passo ogni mattina” commenta desolato Romeo, che ha voluto affidare all’obiettivo della sua macchina fotografica la documentazione dell’abbandono e del degrado che circonda la chiesetta. Potete guadarla sfogliando la galleria al termine del post.
È così difficile affidare all’Amiu, il compito di pulire periodicamente l’area della chiesetta?
I lavori di recupero riguarderanno anche l’esterno, con la sistemazione del verde spontaneo, la messa a dimora di un frutteto, l’installazione di alcune panchine e forse la realizzazione di un parcheggio. In prima fila c’è anche l’arcivescovo di Foggia, mons. Vincenzo Pelvi che ha più volte espresso la volontà di celebrare messa nella chiesetta, che sorge nella zona del Salice Nuovo e dunque potrebbe svolgere un ruolo a servizio dei fedeli che abitano nella zona.
In passato, della sistemazione e della ripulitura dello spazio adiacente il tempio si è occupato il Comitato Salice, guidato dal consigliere comunale Dario Iacovangelo, che si è tenacemente impegnato per il recupero di San Lorenzo.
Dal punto di vista storico, S.Lorenzo in Carmignano è uno dei luoghi più importante (e meno conosciuti) del capoluogo dauno: ha origini medievali ed era una volta sede di diocesi. In un certo senso lo è ancora oggi, in quanto è una “sede titolare” ovvero una diocesi che non ha un territorio definito, ma viene comunque attribuita ad un vescovo, senza una giurisdizione.
La diocesi di Carmeiano (si chiama così dall’antica denominazione latina) è attribuita attualmente a Joel Portella Amado, vescovo ausiliario a Rio de Janeiro. Qui sotto la galleria fotografica, con le fotografie scattate da Romeo Brescia.
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