La prima volta di Chick Corea a Foggia

La prima volta di Chick Corea a Foggia (nella foto sopra, con Miroslav Vitous, un altro dei protagonisti di quella serata memorabile)  racconta una bella pagina della storia culturale della città. Accadde il 6 settembre del 1984, in piazza XX settembre. Mi occupai della organizzazione della conferenza stampa che precedeva il concerto, e fu una esperienza particolarmente tormentata, ma che mi arricchì profondamente dal punto di vista professionale.

La serata si svolgeva nell’ambito di quella che è stata la manifestazione culturale foggiana più importante di quegli anni: l’indimenticabile Rassegna Internazionale di Musica Jazz, che celebrava la sua undicesima edizione. Voluta da quel grande personaggio che è stato Toni De Mita, la rassegna aveva di fatto trasformato il capoluogo dauno in un punto di riferimento per la musica jazz pugliese. I concerti si svolgevano nel cosiddetto “salotto di corso Giannone”, con il palco allestito davanti allo Chez Toni, il bar del patron della manifestazione, che era scomparso da poco. Il concerto di Chick Corea, che si svolse in piazza XX settembre per il prevedibile, largo afflusso di pubblico, era dedicato proprio alla memoria di Toni De Mita.
Per la prima volta quell’anno, l’assessorato alla cultura della Provincia, guidato da Saverio Biasco, interveniva direttamente nella organizzazione della Rassegna, in collaborazione con il Comune di Foggia e con la Cassa di Risparmio. Il presidente Michele Protano e l’assessore Biasco pensavano ad un grande nome, in grado di polarizzare l’attenzione di un pubblico più vasto di quello degli aficionados foggiani. La scelta cadde su Chick Corea, grazie ai buoni uffici di Rocco Pasquariello, grande organizzatore e produttore musicale, originario di Accadia (tra gli artisti di cui si è occupato, nomi di primissimo piano come Pino Daniele, Pat Metheny e Matteo Salvatore), amico personale del presidente.
Fu Protano ad avere l’idea della conferenza stampa, ed essendo il suo addetto stampa mi occupai dell’organizzazione, assieme a Pasquariello e ad un altro indimenticabile personaggio, Ninni Maina, direttore artistico ed anima della rassegna jazz.
Non è mai facile prevedere cosa succederà quando una star dello spettacolo incontra la stampa. Il pianista arrivava a Foggia preceduto dalla fama di essere una persona difficile, che non amava molto sottoporsi alle domande dei giornalisti. Aveva posto come condizione per suonare a Foggia di essere prelevato all’aeroporto di Capodichino da una Rolls Royce. Per giunta il concerto era stato organizzato piuttosto in fretta, e non c’era stato abbastanza tempo per allestire la conferenza stampa. Allora non esistevano internet e i social, alcune redazioni era sprovviste perfino di fax, e convocare una conferenza stampa richiedeva tempi lunghi.
Eravamo tutti in ansia, ma bastò che Chick Corea scendesse dall’auto per farci capire che i nostri timori erano infondati. Sorridente, disponibile, affabile, si sottopose di buon grado alle domande dei giornalisti, anche se fece subito intendere che più che parlare, voleva suonare: “Non mi piacciono le etichette musicali, e non mi piace che la mia musica venga classificata in un genere o l’altro, suono quello che mi va in un certo momento, quello che mi piace.”
La performance che di lì a poco si svolse in una piazza XX settembre gremita all’inverosimile (c’erano almeno tremila persone) tenne fede alla premessa. Corea si esibì assieme ad un cast artistico stellare: lui al pianoforte, Miroslav Vitous (stella dei Weather Report) al contrabbasso, Roy Haynes alla batteria. Molto di più che semplici accompagnatori. “Un trio formidabile”, commentò il giorno dopo sulla Gazzetta del Mezzogiorno, il critico Ugo Sbisà.
In ossequio a quanto aveva preannunciato, Corea sfoderò un repertorio inatteso, in un certo senso un ritorno alle origini con ammiccamenti vari alla musica pop e all’hard bop confermando la sua straordinaria abilità nell’intrecciare generi e ritmi diversi.
Il momento più intenso, vibrante ed applaudito della serata coincise con l’assolo di Chick Corea che si esibì in una entusiasmante improvvisazione al piano. “Un Corea memorabile – annota Sbisà – alla fine il pubblico è in visibilio.”

Chick Corea sarebbe tornato a Foggia trentatré anni dopo, il 6 novembre 2017 al Teatro Giordano, per la serata inaugurale di Giordano in Jazz Winter Edition, in cui si esibì assieme al batterista Steve Gadd, suscitando anche in quella occasione l’entusiasmo del pubblico. Purtroppo quella esibizione sarà l’ultima, visto che la morte se l’è portato via. Ma il ricordo della sua genialità, della sua eccezionale bravura resterà scolpito nella storia culturale della città.

Geppe Inserra

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Author: Geppe Inserra

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