Dopo 18 giorni e un’ora di blocco totale della mia linea telefonica e di internet, sono finalmente tornato connesso. Poco dopo la pubblicazione del post in cui raccontavo l’incredibile disavventura capitata a me ed alla mia famiglia, mi ha chiamato un gentilissimo tecnico dell’assistenza Fastweb che in poco di più di 5 minuti ha configurato in remoto il router, perfezionando la migrazione alla fibra ottica, e consentendomi quindi di navigare senza dover ricorrere al cellulare, che in tutti questi giorni ha comunque consentito la regolare pubblicazione di Lettere Meridiane.
Sembra che l’inghippo sia nato da un errore dei tecnici di OpenFiber, che il 21 dicembre scorso, avevano steso la fibra ottica nella mia abitazione, disattivando contemporaneamente la vecchia linea e la vecchia connessione. Non avrebbero dovuto farlo, mi è stato spiegato da Fastweb. Però, viste le decine di sollecitazioni che ho rivolto all’assistenza tecnica dell’operatore telefonico, l’intervento risolutivo di ieri avrebbe potuto e dovuto essere programmato prima. Un sospetto ce l’ho, ed è che i diversi addetti (italiani) ai call center con cui ho parlato non abbiano inteso la reale portata del problema. Solo dopo una telefonata con Durazzo, infatti, nello spazio riservato alle mia richieste sul sito Fastweb ho visto formalizzata la richiesta di intervento per blocco totale della linea. Dio benedica l’Albania.
Ciliegina sulla torta. Sempre ieri, proprio mentre ero al telefono con il tecnico di Fastweb, OpenFiber provvedeva al ripristino del manto stradale interessato dalla posa in opera della fibra, nella strada in cui abito (zona San Ciro) che è una delle più disastrate di Foggia. Visto che l’intervento di ripristino interessa solo una parte della sede stradale, andarci con l’auto resta sempre pericoloso. Ma almeno potrò tornare ad usare l’amata bicicletta.
Tutto è bene quel che finisce bene? Speriamo di sì. Un qualche timore perdura. Perché ieri, appena la connessione è stata finalmente riattivata, mi ha chiamato nuovamente Fastweb per informarmi che la segnalazione del disservizio era stata presa in carico e che stavano provvedendo. Ho fatto presente che avevano già provveduto, e che tutto era a posto. Manco a dirlo, ricevevo in rapida successione altri due sms in cui venivo informato che i servizi tecnici si sarebbero messi a lavorare. Ho incrociato le dita e ho chiamato l’assistenza Fastweb. Per fortuna mi hanno risposto da Durazzo, dicendomi che avrebbero chiuso la richiesta…
Ringrazio affettuosamente tutti gli amici e i lettori che hanno condiviso il post di ieri, aiutandomi a dare pubblicità all’incresciosa vicenda, emblematica di un’Italia digitale governata da algoritmi di dubbia intelligenza, e dove la destra non sa che fa la sinistra.
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