Quando andavamo a Siponto col treno

Si dice spesso che le vecchie cartoline raccontano un’epoca, svelando i tratti del passato di un luogo, di una comunità, il suo modo d’essere e di rapportarsi a quel luogo.
È il caso della cartolina che regaliamo ad amici e lettori di Lettere Meridiane, in questa puntata di Memorie Meridiane, la rubrica del nostro blog che offre gadget digitali del nostro passato. Mostra la stazione di Siponto, in un giorno di luglio del 1961, quando i treni erano ancora trainati dalle locomotive a vapore e Siponto era a tutti gli effetti la spiaggia dei foggiani.
L’ambientazione ricorda quella cantata da Raffaele Lepore nella sua celebre poesia Dumèneche a Sepònde, anche se probabilmente la foto non è stata scatta di domenica e all’orario di punta, visto il numero relativamente scarso di passeggeri che attende il treno.
Colpisce – raffrontandolo ad oggi – l’abbigliamento degli uomini e delle donne, vestiti di tutto punto o quasi. Allora non si usava salire in treno indossando costumi e prendisole con cui si andava in spiaggia. Una volta scesi dal treno, arrivati allo stabilimento balenare ci si cambiava nei “casotti”, indossando solo allora il costume da bagno, operazione che veniva ripetuta al momento del rientro.
Sulla destra, si nota il chiosco che offriva la possibilità di sedersi e ristorarsi in attesa dell’arrivo del treno, con bibite e gelati. Il chiosco c’è ancora, la stazione quasi non più.

Come si vede nella immagine dell’orario ferroviario dell’epoca, qui sopra, la linea era servita da 7 collegamenti nei giorni feriali, che diventavano 9 nei mesi estivi. Allora il treno effettuava due fermate a Manfredonia, essendoci anche quella di Manfredonia Città, successivamente soppressa. Era ubicata nell’attuale piazza Marconi.
La tratta Foggia-Siponto veniva coperta in 48′. Oggi il treno corre a velocità quasi doppia, impiegandoci 28′.
Il biglietto di andata e ritorno costava 540 lire, non poco, considerando il costo attuale di € 5,60. Attualizzando le 540 lire del 1961 ad oggi, abbiamo un valore di quasi 7 euro.
Come di consueto, Memorie Meridiane offre le immagini in tre distinte versioni: in bianco e nero, restaurata digitalmente; a colori, colorizzata con gli algoritmi di intelligenza artificiale di Jason Antic e acquerellata.
Potete guardarle e/o scaricarle in alta risoluzione cliccando sull’immagine oppure sul collegamento sottostante. Per guardare tutto le puntate di Memorie Meridiane, cliccate qui.

Siponto nel 1961 in bianco e nero

Siponto nel 1961, a colori

Siponto nel 1961, in versione acquerellata

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Author: Geppe Inserra

2 thoughts on “Quando andavamo a Siponto col treno

  1. Un commento alla cartolina delle “memorie meridiane” ci sta proprio bene. Innanzitutto una precisazione: A Manfredonia poteva ed arrivava soltanto la littorina mentre i convogli ordinari si fermavano a Manfredonia campagna. Era un fatto tecnico per l’inversione della motrica che si poteva fare sooalla stazione. I miei ricordi, invece, risalgono al 1945, al primo convoglio rganizzato per i bagnanti. Si tratta di una locomotiva che trainava solo e soltanto carri merci o bestimae, come queli degli ebrei diretti ai lager. La bassissima velocità cnsentiva a noi più piccoli di restare seduti, senza pericolo, sul pianale del catrro in corrispondenza della porta, aggrappati ala svarra di ferro che fungeva da parapetto. Nella zona della stazione di Cadelaro, erano presenti dei campi piantati ad angurie meloni ed i giovani saltavano giù dal trenao, razziavano quel che potevano e riuscivano, con facilità, a risalire sul treno. Ricordo che una volta, alla fermata di Tortorella dove c’era un accampamento inglese, una massa di soldati si precipitarono fuori dalle baracche, ignudi come vermi. Gridolini maliziosi dele donne e mani sugli occhi di noi più piccoli. Molti anni più tardi, nel 1957, conobbi quella bela fanciulla chepoi, nel 1964, sarebbe diventata mia moglie. Poi, col boom comciarono le gare di auto sulla Foggia /Manfredonia. ma questa è un’altra storia. Ciao Geppe, con l’amicizia di sempre, un fraterno abbraccio. Giorgio.

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