Coronavirus, la Puglia sale sul podio delle regioni inguaiate

Mentre il resto d’Italia respira, in Puglia il trend della pandemia continua a preoccupare, e parecchio.
La nostra Regione è salita sul podio della graduatoria nazionale dei “casi attualmente positivi”. Con 52.348 casi attivi, siamo al terzo posto, dietro a Lazio (64.642) e Campania (63.589), davanti alla Lombardia (49.839) e all’Emilia Romagna (47.539).
La preoccupazione è accentuata dalla elevata percentuale di positività ai tamponi marcata dalla Puglia: in questa poco rassicurante classifica siamo al secondo posto (12,31%), appena dietro a Calabria (12.40%), e davanti a Molise (9,04%), Marche (8,78%) e Campania (8,15%).
Secondo i dati del monitoraggio indipendente settimanale dalla Fondazione Gimbe, la Puglia detiene livelli superiori alla media nazionale sia per quanto riguarda l’incremento percentuale dei casi, calcolato nella settimana da 21 al 28 gennaio, sia per quanto riguarda l’incidenza delle infezioni per 100.000 abitanti, calcolata nelle ultime due settimane (14-28 gennaio).
La situazione nelle diverse regioni è dettagliata nel quadrante che vedete qui sotto, che può essere letto con la metafora del lavandino e del rubinetto.


L’incrocio dei quadranti indica i valori medi a livello nazionale. L’asse orizzontale indica i nuovi casi (incidenza) per 100.000 abitanti nelle ultime 2 settimane. Questo valore permette di stimare quanti casi, in un determinato periodo, sono positivi e potrebbero quindi trasmettere il contagio. L’asse verticale rappresenta l’incremento percentuale dei casi nell’ultima settimana. Questo valore indica la velocità di crescita dei nuovi casi.
Pensando all’immagine di un lavandino, l’asse orizzontale indica la quantità di acqua contenuta nel lavandino (casi positivi in un determinato periodo, quindi i soggetti infetti e potenzialmente contagianti). L’asse verticale indica la velocità con cui l’acqua fuoriesce dal rubinetto. Più la vasca del lavandino è piena, più è alto il potenziale di circolazione del virus. Più velocemente esce l’acqua dal rubinetto, maggiore è il rischio che le misure di prevenzione adottate non siano efficaci.
La Puglia è posizionata in zona rossa (attenzione, I colori del grafico sono puramente indicativi non si riferiscono in alcun modo a quelli delle aree di rischio identificate dal DPCM 3 novembre 2020) in cui sono concentrate le Regioni con numero di nuovi casi per 100.000 abitanti nelle ultime 2 settimane e incremento percentuale dei casi nell’ultima settimana superiori alla media nazionale e che quindi presentano un elevato indice di criticità.

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Author: Geppe Inserra