L’arrivo della newsletter dell’Associazione dei Comuni Virtuosi rappresenta un appuntamento sempre molto gradito, perché racconta una politica cui siamo ormai disabituati, le buone prassi messe in campo dalle amministrazioni dei piccoli Comuni per affrontare e risolvere i problemi della comunità, molto spesso con strategie innovative che andrebbero esportate, emulate, anche nelle aree metropolitane.
Sotto i riflettori della newsletter dell’associazione c’è oggi un comune dauno, Biccari, non nuovo a finire agli onori della cronaca per storie di buona amministrazione e di buona politica. Il suo primo cittadino, Gianfilippo Mignogna, è stato tra i finalisti della edizione 2020 del “gioco del sindaco”, annualmente promosso dall’associazione per premiare il sindaco più virtuoso d’Italia.
Biccari sarà al centro di un webinar promosso per sabato 23 gennaio prossimo (ore 10.00, sulla piattaforma zoom), dalla Scuola di AltRa Amministrazione , che è un corso di alta formazione promosso dall’Associazione dei Comuni Virtuosi con lo scopo di contribuire alla diffusione di pratiche di gestione “virtuosa” della “res publica” e alla trasmissione di competenze fra amministratori. Durante l’evento si parlerà di cooperative di comunità e verrà raccontata la felice esperienza che si sta vivendo da alcuni anni a Biccari.
Le cooperative di comunità sono uno strumento di partecipazione fortemente innovativo, che coniuga assieme sussidiarietà, cittadinanza attiva, solidarietà. I cittadini si mettono insieme ed identificano i bisogni della comunità, le sue risorse, le opportunità e le prospettive per valorizzarle, trovando nell’amministrazione comunale un interlocutore attento e solidale.
È appunto quello che è successo a Biccari. La cooperativa di comunità è composta da circa 200 cittadini biccaresi (numero in costante crescita), suddivisi in soci lavoratori, sovventori e utenti, e raggruppa al suo interno differenti figure lavorative (liberi professionisti, operai, studenti, commercianti, pensionati, ecc.) nella più disparate fasce d’età (si va dai 18 ai 90 anni).
Al centro di questa pionieristica esperienza c’è una idea forte del territorio – nello specifico, quello di Biccari – e la volontà di ridefinire insieme una nuova visione di sviluppo.
Si lavora, in particolare, a valorizzare le cospicue potenzialità del territorio biccarese, attraverso il recupero e la gestione di beni pubblici inutilizzati o poco valorizzati: un “patrimonio dormiente” che messo a sistema e reso produttivo, può rappresentare un fatto propulsivo di sviluppo.
Al suo attivo C.C.B. (Cooperativa di comunità Biccari) (trovate qui il sito, che vi invito a visitare, perché è davvero molto interessante) ha già diverse interessanti iniziative, che stanno richiamando sulla cittadina dei Monti Dauni l’attenzione dell’opinione pubblica non soltanto pugliese, come la “bubble room” e “l’atomo“, modelli innovativi di offerta turistica che danno la possibilità di trascorrere soggiorni alternativi ed ecologici. Si dorme immersi nei boschi che circondano il Lago Pescara, in una mini casa pop up o in semigusci sospesi tra gli alberi.
E poi la Piccola Scuola di Civiltà Contadina, Per Dopo, il buono spesa solidale a favore di bar, pizzerie e ristoranti di Biccari costretti alla chiusura dall’emergenza Covid: si paga oggi, si consuma domani, ad esperienza superata; i BIC, buoni di incentivo comunitario, con cui vengono letteralmente coccolati gli ospiti, mettendo a loro disposizione un tutor e buoni sconto, e ancora, la ricca vetrina natalizia allestita on line per far fronte all’impossibilità di tenere aperti i tradizionali mercatini natalizi, Artisti Riuniti, asta online di opere d’arte a beneficio del Policlinico Riuniti di Foggia. E infine, Discovering Biccari, un pacchetto di opportunità turistiche alternative, che vanno dal laser tag alla paint ball, dal tiro con l’arco, ai cestini per il più nic, preparati con prodotti rigorosamente biccaresi.
È qualcosa di più di una buona prassi: è un possibile, nuovo modello di sviluppo che sarebbe il caso di sperimentare anche in altre realtà pugliesi.
E così, Biccari e la sua cooperative di comunità fanno scuola al resto d’Italia.
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