Didattica a distanza, Foggia laboratorio di eccellenza

In questi mesi, la DAD, ovvero didattica a distanza, è stata demonizzata (spesso ingiustamente) con l’accusa di essere un pallido surrogato della “didattica in presenza”.
Mi sembra un modo un po’ sbrigativo, e manicheo, di affrontare una questione seria. È vero che il virtuale impedisce la presenza “fisica”. Ma non si può negare che, paradossalmente, la comunicazione digitale riduca le distanze, per esempio consentendo la partecipazione ai meeting on line di persone lontane, che non riuscirebbero in ogni caso ad essere presenti fisicamente, e il cui contributo arricchisce la lezione “a distanza”.
Tutto sta nell’inventiva, nella creatività dei docenti, nel modo con cui la DAD viene declinata. Si sa: la “buona scuola” non dipende dalla larghezza della banda, ma dalla qualità dell’insegnamento. Non passa per i bit immateriali, ma per le persone.
Con molto piacere (e, confesso, con una certa sorpresa) ho appreso che Foggia è protagonista di spettacolari ed innovative applicazioni della Dad, che meriterebbero la vetrina nazionale come modello di buona prassi.
Ne ho avuto notizia quasi per caso, partecipando alla bella e riuscita manifestazione conclusiva di Stereotipando, il progetto promosso dall’associazione Impegno Donna con l’Università di Foggia e l’IPIA Pacinotti. Un fiore all’occhiello per l’associazione, ma anche per la scuola foggiana e per l’Università che hanno partecipato con entusiasmo e consapevolezza all’iniziativa, che ha l’obiettivo di sensibilizzare il territorio, e in particolare i giovani, alla prevenzione e contrasto alla violenza di genere, eliminando pregiudizi, costumi, tradizioni e qualsiasi altra pratica basata su modelli stereotipati dei ruoli delle donne e degli uomini.
Ma torniamo alla DAD.
Conversando con gli ospiti del meeting prima dell’inizio della diretta Facebook in cui è stato presentato lo splendido cortometraggio Insieme, girato dal regista Lorenzo Sepalone (a proposito, anche la “chiacchiera informale a distanza” si rivela più efficace e produttiva di quanto non avvenga “in presenza”, in analoghi contesti) la dirigente scolastica del Liceo Scientifico Marconi, Piera Fattibene, ha parlato di alcune esperienze di didattica veramente interessanti ed innovative che sono state realizzate nel suo istituto. C’è la bella storia di una giovane supplente di filosofia (che è tra l’altro, un ex allieva di quel liceo) rientrata a Foggia dopo aver brillantemente seguito studi di perfezionamento in Francia. Nel corso delle lezioni in DAD, ha coinvolto i suoi ex professori francesi, permettendo agli studenti liceali foggiani di confrontarsi con filosofi di statura europea. Altri professori del Marconi hanno dato vita ad incontri con autori, letture creative, laboratori.
Qualche settimana fa, ho partecipato alla giornata conclusiva di CoEduca, iniziativa che promuove la comunità educativa, promossa dalle Edizioni del Rosone, in collaborazione e con il patrocinio della Fondazione Monti Uniti, con una qualificata platea di altri soggetti, che ha messo insieme la scuola, i bambini, i ragazzi, i docenti, gli educatori, l’Università e i protagonisti socioculturali del territorio. È stato addirittura commovente vedere la qualità del lavoro svolto dalle scolaresche (nonostante la pandemia), la passione profusa dai docenti, l’impegno dei ragazzi, che hanno raggiunto un risultato di eccellenza mettendo in luce una immagine ed uno spessore della scuola foggiana, molto diversi da quelli che traspaiono dalle polemiche che ci hanno accompagnato in questi ultimi mesi.
È la conferma che la DAD, se utilizzata in modo avanzato (e consapevole) non è solo un mero surrogato della didattica in presenza, ma può offrire inedite opportunità di confronto, di conoscenza e di apprendimento.
Sarebbe il caso, una volta che (speriamo presto) la pandemia sarà passata, di far tesoro di questo patrimonio di esperienze e di buone prassi che si sta accumulando nella scuola foggiana.
Geppe Inserra

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Author: Geppe Inserra