Puglia: il virus accelera, ma non a Foggia e a Bari

Si saprà tra domani e dopodomani, quando il Ministero della Salute emetterà le ordinanze, se la Puglia resterà zona arancione oppure diventerà zona rossa, com’è stato paventato da qualche parte. Il quotidiano finanziario Il Sole 24ore in un servizio sulle novità che potrebbero essere introdotte nell’assetto cromatico delle Regioni per il Covid 19, definisce incerta la situazione per quanto riguarda la Puglia sottolineando che “si registra una forte frammentazione provinciale con Foggia e Barletta-Andria-Trani più colpite dal contagio rispetto ad altri territori.”
Era questa la ragione che aveva spinto il governatore pugliese Michele Emiliano, d’accordo con i sindaci interessati, a sollecitare la dichiarazione di zona rossa per le due province. Ma il Governo sembra orientato ad evitare lo spezzettamento dei territori regionali. Di conseguenza la Puglia resterà tutta arancione o diventerà tutta rossa. Se ne saprà di più nelle prossime ore.
Nel frattempo, qualche utile indicazioni giunge dall’attento e approfondito monitoraggio indipendente svolto dalla Fondazione Gimbe (un eccellente lavoro, di cui va sottolineata la serietà scientifica) che incrociando i dati relativi alla percentuale di diffusione del virus in riferimento alla popolazione e la velocità di propagazione (l’incremento percentuale dei casi nell’ultima settimana) ha disegnato un quadrante che permette di fotografare la criticità della situazione e di stimare il rischio che i contagi continuino a diffondersi, oppure vadano verso il rallentamento.
Di primo acchito, la lettura del grafico non è semplice, ma è proprio la Fondazione Gimbe a rendere la lettura più facile, ricorrendo ad un’azzecata metafora: la propagazione del virus viene mostrata come il riempimento di un lavandino.
Premesso che i colori del quadrante non si riferiscono in alcun modo a quelli delle aree di rischio identificate dal DPCM 3 novembre 2020, cominciamo col dire che l’incrocio dei diversi quadranti indica i valori medi a livello nazionale.
L’asse orizzontale indica l’incidenza percentuale dei nuovi per 100.000 abitanti nelle ultime 2 settimane. Questo valore permette di stimare quanti casi, in un determinato periodo, sono positivi e potrebbero quindi trasmettere il contagio.
L’asse verticale rappresenta invece l’incremento percentuale dei casi nell’ultima settimana. Questo valore indica la velocità di crescita dei nuovi casi.
E qui torna utile la metafora del lavandino.
L’asse orizzontale indica la quantità di acqua contenuta nel lavandino (casi positivi in un determinato periodo, quindi i soggetti infetti e potenzialmente contagianti). L’asse verticale indica la velocità con cui l’acqua fuoriesce dal rubinetto. Più la vasca del lavandino è piena, più è alto il potenziale di circolazione del virus. Più velocemente esce l’acqua dal rubinetto, maggiore è il rischio che le misure di prevenzione adottate non siano efficaci.
Nei riquadri rosso e verde si posizionano quindi le Regioni con numero di nuovi casi per 100.000 abitanti nelle ultime 2 settimane e incremento percentuale dei casi nell’ultima settimana, rispettivamente, superiori e inferiori alla media nazionale.
Nel riquadro giallo si collocano le Regioni con valori superiori alla media nazionale per nuovi casi per 100.000 abitanti nelle ultime 2 settimane (quindi con la vasca del lavandino più piena), ma con un incremento percentuale dei casi nell’ultima settimana inferiore alla media nazionale (l’acqua esce dal rubinetto meno velocemente).
Nel riquadro arancione si trovano le Regioni – come la Puglia – con valori inferiori alla media nazionale per nuovi casi per 100.000 abitanti nelle ultime due settimane (il contenuto di acqua nella vasca è minore), ma che fanno registrare un incremento percentuale dei casi nell’ultima settimana superiore alla media nazionale (ovvero dal rubinetto fuoriesce l’acqua più velocemente con il rischio di strabordare nel riquadro rosso).
La Puglia si trova in questa situazione (seconda solo alla Basilicata per quanto riguarda la velocità del contagio) assieme alla stessa Basilicata, e a Calabria, Sicilia, Molise, Abruzzo, Sardegna e Lazio. Esibisce, tuttavia, una incidenza del rispetto alla popolazione residente di gran lunga inferiore a quella media nazionale. Dato confortante, che però potrebbe peggiorare nelle prossime settimane, data la sostenuta velocità del contagio.
La Fondazione Gimbe ha sviluppato la sua analisi anche a livello provinciale, utilizzando la medesima metodologia. Qui sotto vediamo lo stesso grafico, questa volta elaborato per le singole province pugliesi.


In questo caso, l’incrocio dei diversi quadranti indica i valori medi a livello regionale. Foggia è la provincia pugliese che presenta la più elevata incidenza di casi in relazione alla popolazione residente, seguita dalla Bat e dalla provincia di Bari. Però è allo stesso tempo la provincia che presenta la minor velocità di propagazione del virus. In riferimento a questo indicatore, le province che presentano l’indice più critico sono, nell’ordine Brindisi, Bat, Lecce e Taranto.
Tornando alla metafora del lavandino, la Capitanata, così come la provincia di Bari, entrambe collocate nel quadrante giallo dalla Fondazione Gimbe, presentano valori superiori alla media regionale per nuovi casi per 100.000 abitanti nelle ultime 2 settimane (quindi con la vasca del lavandino più piena), ma esibiscono un incremento percentuale dei casi nell’ultima settimana inferiore alla media regionale (l’acqua esce dal rubinetto meno velocemente).
L’impressione è che il trend vada verso una progressiva attenuazione della frammentazione che ha fino ad oggi caratterizzato la situazione pugliese, e verso una maggiore omogeneizzazione dei dati.
Difficile dire se questo possa preludere ad una dichiarazione di zona rossa per tutta la Puglia, anche perché a determinarla sono anche altri indicatori come la salutazione di reparti ospedalieri e terapie intensiva e l’indice Rt (nell’un caso e nell’altro, però, la Puglia presenta una situazione mediocritica).
Ma sicuramente la situazione resta critica. E consiglia di non abbassare la guardia.

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Author: Geppe Inserra