Gli angeli che volano nel cielo di Foggia

L’amico e collega Giovanni Cataleta, foggiano doc, sempre attento a quanto di buono accade dalle nostre parti, mi segnala una curiosa, ma non fortuita coincidenza che ieri sera ha visto Foggia quasi nello stesso momento, sotto i riflettori delle televisioni nazionali.
La7 ha mandato in onda un bel servizio sulla lotta al Covid in elisoccorso, che vede protagonisti l’Alidaunia e l’aeroporto Gino Lisa. Grazie alla barella a biocontenimento, ad un cardio-monitor che consente di tenere costantemente sotto controllo i parametri vitali e alle apparecchiature per stabilizzare e far viaggiare in sicurezza i pazienti, ma soprattutto grazie all’eroismo dei piloti, medici e infermieri che vi sono preposti, questo elicottero di ultimissima generazione sta salvando decine di vite umane, perché consente di trasportare i malati di Covid dovunque ci sia un posto libero.
Il servizio realizzato da Mary Tota per la trasmissione Tagadà è stato approfondito e toccante, in quanto ha raccolto le testimonianze vive degli operatori. Peccato, però, che non sia mai stata citata Foggia, se non fugacemente nel titolo iniziale (Un soccorso da Foggia a Lecce?), comparso per pochi secondi e, chissà perché, con il punto interrogativo. (Se volete, potete vederlo qui).
Quasi nello stesso momento – ed ecco la coincidenza che ha giustamente irritato Cataleta, RaiUno, ne La vita in diretta, mandava in onda un lungo servizio sull’efferato fatto di sangue successo a Foggia alla fine dello scorso mese di agosto, quando una ragazza aveva aggredito e sfregiato una coetanea, colpendola con i vetri di una bottiglia. Inutile dire che, su RaiUno, Foggia è stata abbondantemente citata.
“Purtroppo Foggia fa notizia solo quando si tratta di episodi di cronaca nera – commenta sconsolato Giovanni Cataleta- quando invece è protagonista di episodi positivi come l’elisoccorso Alidaunia, ci si dimentica di dire che succede a Foggia.”
E allora è il caso di citarli, questi angeli foggiani (Angeli in volo, si leggeva nel servizio di Tagadà) che tutti i giorni dall’aeroporto Lisa di Foggia salvano vite umane, ricordare le loro testimonianze, riassunte con straordinaria umanità dal medico rianimatore Tommaso Marzano, che durante l’intervista non è riuscito a trattenere le lacrime: “Per fare questo mestiere devi dare un pezzetto della tua vita”. E poi Ivan Bellucci, infermiere: “Penso sempre che quello che faccio, lo faccio per persone che hanno anche loro i propri affetti. Una persona che per me è uno sconosciuto, per tanta gente è una persona cara, quindi lo faccio come se lo facessi a un mio familiare.” E ancora Roberta Pucillo, di Alidaunia e Fabrizio Orecchio, comandante. Chapeau, piccoli grandi eroi quotidiani che nobilitate il nome di Foggia e ci fate sentire orgogliosi di essere foggiani.

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Author: Geppe Inserra