Bersagliata da polemiche del tutto ingiustificate, sfiancata da cronici ed irrisolti problemi strutturali, la scuola foggiana ha dato in questi giorni una straordinaria prova di qualità e di resilienza (non amo questa parola, ma in questo caso è la più azzeccata).
Il capoluogo dauno ha ospitato, nonostante la pandemia ed utilizzando con efficacia le videoconferenze, la quinta edizione di CoEduca, due giornate di incontro e riflessione sul quotidiano educativo. L’iniziativa, promossa dalle Edizioni del Rosone, in collaborazione e con il patrocinio della Fondazione Monti Uniti, con una qualificatissima platea di altri soggetti, ha visto in prima fila la Scuola, i bambini, i ragazzi, i docenti, gli educatori, l’Università e i protagonisti socioculturali del territorio.
L’obiettivo di CoEduca è ambizioso: implementare la co-educazione, favorire l’alleanza tra le dimensioni scolastico-editoriale-culturale-scientifico per la costruzione di una rete di soggetti attivi e la realizzazione di un’autentica agorà pedagogica.
Ho partecipato alla giornata conclusiva di un progetto che va avanti da alcuni anni, sempre grazie alle Edizioni del Rosone e alla Fondazione Monti Uniti: Foggia tra storia e memoria, che da ben dieci anni vede collaborare storici, studiosi, tutor, docenti e scolaresche per recuperare la memoria di personaggi del territorio che hanno dato il loro nome a piazze o monumenti ma non sono conosciuti come meriterebbero.
Raramente mi è successo, prendendo parte a iniziative del genere, di emozionarmi e perfino di commuovermi. La qualità del lavoro svolto dalle scolaresche (nonostante la pandemia), la passione profusa dai docenti, l’impegno dei ragazzi hanno permesse di raggiunge un risultato di eccellenza, che mette in evidenza mostrano una immagine ed uno spessore della scuola foggiana, lontani anni luce da quelli che traspaiono dalle polemiche di questi giorni.
Mi piace dunque raccontarvela, questa memorabile giornata,
A far gli onori di casa, per le Edizioni del Rosone, Laura Martino: “La nostra casa editrice non si limita a pubblicare libri, CoEduca nasce per dare spazio alla riflessione co-educativa, partendo dalla idea che educare non è solo una cosa della scuola ma coinvolge diverse componenti. Ci sono la famiglia, l’ente locale, la società, il mondo culturale. Nei suoi dieci anni di attività, Foggia tra storia e memoria ha permesso di realizzare e intrecciare autentici percorsi della memoria. I primi anni sono stati indirizzati a studiare e approfondire la seconda guerra mondale e la triste pagina dei bombardamenti, e si conclusi con una mostra e con diverse iniziative editoriali. Da qualche anno, focalizziamo il nostro interesse sui personaggi del territorio, raccogliendo annualmente in un volume saggi brevi di esperti e di scolaresche guidate da tutor e dai docenti. Viene così offerta ai ragazzi la possibilità di fare ricerca e memoria storica sul campo.”
Del volume di quest’anno, sono protagonisti, tra gli altri, Gaetano Amatruda, Edoardo Alfieri, Ignazio D’Addedda, Giovanni Battista Roselli, Domenico Rosa Rosa, Marina Mazzei, Maria Marcone, Giulia Catalano, Carlo Gentile, Carlo Villani, Edoardo Alfieri e un personaggi collettivo, profondamente radicato nel genius loci, come il terrazzano.
Aldo Ligustro, presidente della Fondazione Monti Uniti, ha entusiasticamente commentato la qualità del lavoro svolto: “La fondazione è una specie di salvadanaio che spende le sue risorse per finalità sociali, tra cui la cultura. Possiamo dire che sono soldi spesi bene.” Dopo aver ricordato altre iniziative patrocinate dalla Fondazione a favore della fasce giovanili, come Buck, il festival di letteratura per ragazzi (anche questo giunto alla sua decima edizione, ed anche questo celebrato quest’anno on line), Ligustro ha aggiunto: “La cultura non si ferma, non può fermarsi. Foggia tra storia e memoria è una iniziativa molto originale perché consente ai ragazzi di conoscere meglio la città e i suoi personaggi, cui spesso sono intestati i nomi delle strade o sono stati dedicati dei monumenti. La conoscenza della storia è indispensabile per formarci come cittadini. Molte cose a Foggia non ci piacciono, non vanno come vorremmo. Ma è anche una città così ricca di risorse, e di persone che l’hanno fatta crescere, e la cui memoria quindi riscoperta e valorizzata. Interessante è anche l’esempio di collaborazione intergenerazionale. La storia e la memoria rappresentano filoni primari dell’attività della Fondazione, per questo condividiamo profondamente l’iniziativa della casa editrice. In queste settimane, la comunità educativa è impegnata in una sfida immane: non è scontato che per sopperire alle carenze infrastrutturali della scuola i docenti utilizzino i propri cellulari, ma la riuscita di iniziative come queste mostrano che la sfida può essere vinta.”
La parola è passata quindi ai docenti ed ai ragazzi.
Marisa Amatruda, docente della scuola media Dante Alighieri, ha guidato una ricerca su Gaetano Amatruda, musicista e capofila di una famiglia di musicisti, illustrata da Giordana Palumbo. Interessante il metodo di ricerca utilizzato dagli studenti, che hanno lavorato su testimonianze, documenti, e immagini.
Particolarmente toccante la ricerca su Giovanni Battista Roselli, internato nei lager nazisti, di cui si è occupata la scuola media Bovio, con il coordinamento delle prof. Valentina Aquilano e Giulia Barbati. La ricerca ha prodotto anche un sito molto interessante (lo trovate qui), che pubblica interviste ai congiunti di Roselli e il suo memoriale (non casualmente intitolato La memoria rende liberi, pubblicato da Lettere Meridiane, che potete leggere qui). Cristian De Filippo ha commentato: “Una personalità che ci ha fatto a tratti commuovere. A tavola raccattava le briciole perché sosteneva che nulla va buttato.”
La III A e la III B della Bovio si sono occupate di Carlo Villani, scrittore, avvocato e cronista di Foggia, vissuto nell’Ottocento. La prof. Fabrizia Narsete ha sottolineato il particolare metodo collettivo utilizzato per lo studio: ricerca bibliografica, passeggiate in città, ricerche in biblioteca, quindi lavoro in classe e stesura del saggio.
L’I.C. Catalano-Moscati ha scelto di investigare il personaggio cui è intitolato l’istituto coinvolgendo nell’iniziativa anche alcune seconde classi: la grande Giulia Di Leo Catalano, pedagogista. La ricerca, coordinata dalle prof. Anna Tardivo, Anna Conte e Antonella Notariello è stata presentata da Federica Noceti, Giuseppe Longo ed Elio Berardi che ha così brillantemente sintetizzato i risultati: “Conoscere la propria città significa conoscere chi la abita e chi l’ha abitata; grazie a questa iniziativa, abbiamo consolidato il legame tra di noi, con la scuola e con la città.”
La Scuola Media Zingarelli si è occupata della scrittrice Maria Marcone, le attività di ricerca sono stati illustrate dalla docente coordinatrice, prof. Loredana Carella che ha ringraziato la nipote della scrittrice, Daniela Marcone (vicepresidente nazionale di Libera, n.d.r.) per l’intervista che assieme ad un’accurata ricerca bibliografica ha permesso di approfondire il profilo di Maria Marcone. La prof. Carella ha sottolineato in particolare “la tenace determinazione per affermarsi come scrittrice, che questa donna ha profuso nella sua vita.”.
Tra le ricerche più originali si segnala quella dell’IC De Amicis – Pio XII che ha lavorato non su una personalità singola, ma su un personaggio collettivo, il terrazzano, simbolo, come ha sottolineato il docente coordinatore, prof. Tommaso Palermo, della foggianità più autentica. “Il passato non è un teatro di chi è stato importante, abbiamo cercato di operare un recupero di dignità sociale rispetto a persone che sono state tagliate fuori dalla storia ufficiale. Il terrazzano è una figura difficile da ricostruire, ma è un personaggio chiave perché ha rappresentato un pezzo importante della storia cittadina che si ritrova in un quartiere foggiano, Borgo Croci”.
Del metodo della ricerca ha parlato Mario Saponaro: “L’ipotetico terrazzano è stato ricostruito dall’infanzia alla morte, in una sorta di romanzo storico. Il lavoro è stato realizzato proprio da tutti. Abbiamo immaginato una figura che nasce dal fango, come Adamo. Abbiamo cercato di far rivivere la comunità dei terrazzani che rischierebbe una sorta di cancellazione.”
Si è trattato, ha aggiunto il prof. Palermo, di “un percorso di rilettura del passato per salvare dalla scomparsa figure che rischierebbero l’oblio.”
L’Istituto Marcelline di Foggia ha lavorato su un personaggio di grande spessore artistico, ma pressoché dimenticato, lo scultore foggiano Edoardo Alfieri. “Un artista – hanno puntualizzato presentando la ricerca Ludovica Rita De Vito, Gloria Pintomarro e Maria Rita Sisto – che ha attraversato tutta l’Italia con il suo genio creativo arrivando fino all’America.” Le ragazze hanno presentato con ricchezza di dettagli questa figura affascinante e complessa, eminente e inquieta, nata a Foggia nel 1913 e apprezzata da Duilio Morosini.
Docente di filosofia, scrittore, intellettuale poliedrico e convinto umanista, Carlo Gentile è stato al centro della ricerca dell’IC Parisi De Sanctis. La ricerca è stata coordinata dalle prof. Francesca Messina e Valeria Fania. Hanno tratteggiato la figura di Carlo Gentile, Alessio Delli Santi e Domenico Faleo. Rebecca Ciapretta, ha raccontato la testimonianza di Paola Gentile, figlia dello studioso.
Ha concluso l’intensa e bella giornata Fabio Bocci, docente di pedagogia presso l’Università Roma Tre, coordinatore scientifico di CoEduca, assieme a Dimitris Argiropoulos. “Ho letto con attenzione il libro che raccoglie gli studi di Foggia tra storia e memoria, e lo ritengo prezioso perché mi ha permesso di scoprire tanti personaggi di Foggia. Foggia è una periferia, ma nel senso positivo del termine: le figure che avete approfondito non sono locali, fanno parte di quel vuoto che la storia contempla, e che ci impone di ritrovare e scoprire questi personaggi. È un valore profondamente educativo. Ricordare oggi è un gesto di educazione, e il lavoro di ricerca è sempre attività educativa. Il lavoro che è stato svolto dai docenti che hanno coordinato le ricerche lascerà una traccia profonda nei ragazzi che lo hanno svolto.”
Bocci ha anche sottolineato come Foggia tra storia e memoria sia un esempio positivo del “dialogo incessante tra diacronico e sincronico: avete risistemato i tasselli della narrazione, da un lato rendendola attuale, dall’altra cogliendo nell’attualità i tratti del passato. Essere datato è un elemento sincronico che ci permette di comprendere meglio il nostro tempo.”
Bocci ha concluso ringraziando la Fondazione Monti Uniti e il prof. Ligustro “per la sua generosità che non è solo economica, ma intellettuale e culturale.”
Giustamente soddisfatta dell’esito dell’iniziativa (cui hanno partecipato, tra gli altri, anche l’esperto di storia foggiana Alberto Mangano, Gianfranco Piemontese, docente e ricercatore e la giornalista e scrittrice Mara Cinquepalmi), Laura Martino, che ha coordinato e introdotto i diversi interventi: “una partecipazione al progetto così diffusa e sentita, conferma quanto sia importate ricercare, lavorare, e poi raccogliere, pubblicare, lasciare una traccia anche a livello cartaceo.”
Geppe Inserra
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BRAVI!!!