Quella bruttura di piazza De Santis

Gli annunci funebri fanno parte della vita di una comunità. Sono il “suono della campana” che nei piccoli borghi di un tempo annunciava il passaggio a miglior vita di un membro di quella gente.

Mi hanno sempre lasciato perplesso le iniziative rivolte a rimpicciolire, comprimere, nascondere i manifesti funebri, come se si trattasse di una bruttura.

C’è però il problema di dove affiggerli, soprattutto quando l’affissione riguarda la Chiesa in cui verranno celebrati i funerali della persona scomparsa. Non tutte le chiese foggiane dispongono di spazi o infrastrutture idonee allo scopo.

La questione diventa ancora più seria quando si tratta di Chiese di grande valore artistico e monumentale, ubicate in piazze storiche.

In passato si sono registrate vivaci polemiche sulle affissioni selvagge e indiscriminate di manifesti funebri, e così si è cercato di correre ai ripari. Ma certe volte il rimedio si è rivelato peggiore del male, come la bacheca che potete vedere nella immagine che illustra il post, installata in piazza De Santis, a pochi metri dall’ingresso della Cattedrale.

La finalità è evidente, e perfino condivisibile: impedire che i manifesti venissero affissi direttamente sui muri dello storico palazzo (secondo alcuni, recherebbe le tracce della reggia di Carlo D’Angiò, distrutta), imbrattandoli. La soluzione adottata, però, è un autentico schiaffo al buon gusto e al decoro urbano. La pesante bacheca metallica letteralmente avvolge l’angolo del palazzo tra Piazza De Santis e Piazza Felici, occultando quasi del tutto l’artistico capitello che lo adorna.

Abbiamo raccolto diverse lamentele di cittadini che chiedono la rimozione della bacheca, e la sua collocazione in una posizione meno impattante. Speriamo davvero che si dia loro ascolto.

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Author: Geppe Inserra

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